Gioele Fabbri nuovo presidente del consiglio territoriale Cia Romagna zona di Forlì

Nel corso dell’appuntamento con “La Cia incontra gli associati”, svoltosi a Forlì il 13 febbraio scorso, è stato eletto il nuovo presidente del consiglio territoriale della zona di Forlì, Gioele Fabbri: subentra a Elisa Maraldi e affianca il responsabile tecnico della zona di Forlì che, dal primo gennaio 2025, è Marco Paolini. 

Fabbri, classe 1981, laureato all’Università di Bologna in Relazioni Internazionali e Diplomatiche, con importanti esperienze all’estero, ha sempre seguito l’azienda di famiglia “Ridolla” (Premilcuore, FC), fondata nel 1979: agriturismo, maneggio, allevamento di cavalli e ristorante, nel Parco delle Foreste Casentinesi. Fabbri è stato vicesindaco del Comune di Premilcuore nell’ultimo anno e mezzo della precedente legislatura, e in quella attuale è consigliere comunale e dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese.

Gioele Fabbri opera seguendo i principi che portarono i suoi genitori a fondare l’Azienda: ridare un’identità a questi territori “marginali”, in via di abbandono,  trasformarli in un volano economico e occupazionale per l’economia locale; preservare il patrimonio di bellezza naturalistica e renderlo il fulcro dell’attrattiva turistica in ogni stagione. Nel 1979 i suoi genitori delinearono in questi luoghi il concetto dell’ospitalità rurale, divenendo i precursori dell’odierno agriturismo. “Il mio impegno è contribuire a ridare vigore e centralità alle aree svantaggiate, dove i problemi sono amplificati – afferma Fabbri – Occorre considerare le aree interne con attenzione, perché sono un valore aggiunto per tutti”.

Fondata nel 1979, l’azienda “Ridolla”,  associata Cia sin dalla nascita, è fra i primi  agriturismi nati in Italia con i suoi 46 anni di storia aziendale. Si trova lungo il fiume Rabbi, a 800 m da Premilcuore. L’Azienda offre ristorazione e alloggi (in case in pietra o in chalet in un villaggio turistico). Fra le attività, spiccano l’equitazione, in un ampio maneggio, e il turismo equestre. Sono circa 60 i cavalli dell’allevamento e hanno caratteristiche  di genetica, salute, temperamento e di prestazioni specifiche per l’area appenninica.

Agrichef, “Dal Maggi” e il suo piatto della circolarità

Il Festival Agrichef di Turismo Verde Cia Emilia-Romagna si è svolto il 18 febbraio 2025, all’Istituto Alberghiero Vergani – Navarra di Ferrara. Il “piatto della circolarità” vincitore è “Tortelli di farina di castagne ripieni di patate e scalogno, al ragù bianco di coniglio, pioppini e tartufo”, proposo dall’agrichef Federico Mei dell’agriturismo “Corte dell’Abbadessa” di San Lazzaro di Savena (BO). 

“Ceci e maiale bollito con verza caramelleta con il nocino” è il piatto che ha presentato l’agrichef Lorenzo Maggi dell’agriturismo “Dal Maggi” di Modigliana (FC), che ha partecipato in rappresentanza della Romagna. Come gli altri, anche il piatto proposto da Maggi è stato rivisitato: gli allievi dell’Istituto Alberghiero sono stati coinvolti nelle preparazioni e hanno dato il loro ‘tocco’ alle cinque ricette in gara. “Non ho vinto, ma mi sono divertito moltissimo – afferma Lorenzo Maggi – È stata un’esperienza molto interessante”. Maggi nelle sue preparazioni vuole valorizzare i sapori semplici e autentici del territorio. La circolarità in cucina è sempre alla base del suo lavoro: evita sprechi e rispetta i tempi delle materie prime che utilizza, conspevole dei limiti e delle opportunità di questo approccio. 

Incontro divulgativo sul bando Ocm ristrutturazione e riconversione vigneti

Mercoledì 26 febbraio Cia Romagna organizza un incontro divulgativo/informativo sul bando Ocm per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti

I relatori sono Elisa Neri, coordinatrice del servizio vitivinicolo di Cia Romagna, e Mirko Tacconi, responsabile CAA di Cia Romagna.

L’appuntamento è alle ore 15.00 nella sala riunioni di Cia Romagna, a Cesena (Via Rasi e Spinelli, 160),  oppure in collegamento sulla piattaforma MEET al seguente linkhttp://meet.google.com/giy-pbsw-npm

Presiede i lavori il direttore di Cia Romagna, Alessia Buccheri.

Dopo gli interventi di Neri e Tacconi ci sarà spazio per le domande da parte dei partecipanti.  

Ammodernamento cantine: Ocm, bando per investimenti – Domande entro il 30 aprile

Con la pubblicazione della D.G.R. 218 del 17/02/2025 è stato aperto il bando “OCM investimenti annualità 2025/2026 per interventi di ammodernamento cantine“.

I contributi sono rivolti alle imprese che svolgono almeno una delle seguenti attività:

a) produzione di mosto da uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche da esse stesse prodotte, acquistate o conferite da soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
b) produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o da mosto di uve da esse stesse ottenuti, acquistati o conferiti da soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
c) elaborazione, affinamento e/o confezionamento del vino, conferito da soci e/o acquistato, anche ai fini della sua commercializzazione; sono escluse dal contributo le imprese che effettuano la sola attività di commercializzazione dei prodotti;
d)produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori, qualora la domanda sia volta a realizzare ex novo un impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola, anche ai fini della commercializzazione.

Le imprese agricole alla data prevista come scadenza per la presentazione delle domande di sostegno, dovranno possedere una superficie a vigneto minima di 3,5 ettari quale risultante dallo schedario vitivinicolo.

Investimenti ammissibili :

1.  costruzione/ristrutturazione di immobili strumentali allo svolgimento delle attività, con esclusione degli interventi che riguardino punti vendita non attigui alla sede di lavorazione delle uve e/o vino; la spesa ammissibile per quest’attività non può superare il 70% dell’importo totale degli investimenti con esclusione della voce relativa alle spese tecniche;
2. acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature specifici per l’attività di trasformazione e/o commercializzazione;
3. acquisto di arredi ed allestimenti finalizzati alla funzionalità di punti vendita diretta al consumatore finale dei prodotti aziendali; la spesa massima ammissibile per questa azione è pari a € 80.000;
4. creazione e/o implementazione di siti internet, finalizzati all’e-commerce;
5.acquisto di software per la gestione delle operazioni di cantina;
6. spese tecniche, quali onorari di professionisti e consulenti, direttamente riconducibili agli investimenti proposti; questa spesa non può superare il 5% del costo complessivo del progetto

Contributo

Gli investimenti proposti dovranno avere una dimensione minima di Euro 10.000,00 e una dimensione massima di Euro 2.000.000,00, pena la non ammissibilità della domanda.
Per le imprese agricole la soglia massima è determinata anche in misura proporzionale alla superficie a vigneto alla data di scadenza del bando, calcolando Euro 80.000,00 di spesa ammissibile per ettaro di vigneto posseduto quale risultanti dallo schedario vitivinicolo alla data prevista come scadenza per la presentazione delle domande dal Programma Operativo. In ogni caso la soglia massima non potrà essere superiore a Euro 2.000.000,00, come sopra indicato.

L’intensità dell’aiuto calcolata sul totale della spesa ammissibile è fissata:
1. nel 40% per le microimprese, le piccole e medie imprese;
2. nel 20% per le imprese qualificabili come intermedie;
3. nel 19% per le imprese classificabili come grandi imprese.

Scadenza presentazione domande 30 aprile 2025 ore 13.00.

Per qualsiasi informazione rivolgersi agli uffici Cia di riferimento.

https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/bandi/bandi-2025/programma-nazionale-di-sostegno-al-settore-vitivinicolo-intervento-investimenti-annualita-2025-2026

Il declassamento della dogana del Porto di Ravenna: una decisione che minaccia il tessuto produttivo

Il Tavolo delle Associazioni imprenditoriali della Provincia di Ravenna chiede al MEF di intervenire sulla decisione assunta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per la sede di Ravenna

Le Associazioni d’impresa componenti il Tavolo provinciale di Ravenna ritengono che il declassamento della dogana del Porto di Ravenna sia una decisione che rischia di avere effetti devastanti sul tessuto produttivo dell’intero territorio. Ravenna è uno dei principali nodi logistici e commerciali del Paese, con un porto che si estende su acque internazionali e una grande capacità di supportare scambi economici vitali per numerosi settori. Con la scelta di ridurre la portata delle sue funzioni doganali, si mette in pericolo l’efficienza di uno degli snodi chiave del commercio e della logistica italiana.

In provincia di Ravenna, infatti, si trova il più grande polo distillatorio d’Italia, un settore che accerta un gravame d’accise superiore a cento volte quello di altri presidi in fascia più alta. Questa realtà produttiva, fondamentale non solo per la nostra regione ma per l’intero Paese, non può permettersi di vedere ridotto il proprio supporto logistico e doganale. L’efficienza nelle operazioni doganali è essenziale per mantenere la competitività di un comparto che contribuisce in maniera significativa al gettito fiscale nazionale.

I principali settori economici che dipendono da questo snodo portuale – come quello della manifattura, metallurgia, materiali da costruzione, dell’agroalimentare e della chimica – subiranno danni considerevoli. La perdita di operatività e velocità nella gestione delle merci rischia di rallentare tutta la catena produttiva, portando a un incremento dei costi e a un rallentamento dei tempi di consegna. Le imprese locali che operano a livello nazionale e internazionale potrebbero trovarsi di fronte a difficoltà insormontabili, mettendo a rischio posti di lavoro e rallentando lo sviluppo delle attività economiche in un periodo in cui l’economia italiana fatica a riprendersi da anni di crisi.

Il gettito complessivo de derivante dalla riscossione supera i 2 miliardi di euro, un importo che pone Ravenna tra i principali centri economici del Paese, di gran lunga superiore ad altre realtà quali Pescara e Civitavecchia ai quali non possiamo essere paragonati. Non possiamo permettere che la nostra provincia venga messa in secondo piano, rischiando di perdere un’importante fetta di gettito fiscale e di comprometterne la stabilità economica.

Ma la provincia di Ravenna è anche un punto nevralgico per una varietà di operazioni doganali, che spaziano dal grano al petrolio. La complessità e la diversificazione di queste operazioni richiedono un sistema doganale altamente specializzato e funzionale, che con il declassamento rischia di venire meno. 

Infine, non possiamo ignorare il tema cruciale della sicurezza nei controlli. La capacità di monitorare e controllare le merci in transito è fondamentale per garantire l’integrità delle operazioni commerciali e per proteggere la sicurezza nazionale. Un abbassamento del livello di operatività della dogana potrebbe compromettere la nostra capacità di gestire i flussi commerciali in modo sicuro ed efficace, esponendo il territorio a rischi di infiltrazioni illecite e a un abbassamento degli standard di controllo.

Il Tavolo delle Associazioni d’Impresa della Provincia di Ravenna ritiene sia assolutamente necessario che questa decisione venga riconsiderata. Ravenna, con il suo porto e le sue infrastrutture, è una risorsa fondamentale per l’Italia e per l’Europa. Rileva, altresì, le difficoltà e gli effetti negativi che questo provvedimento può portare alla Zona Logistica Semplificata appena istituita; un provvedimento oggettivamente penalizzante per il porto di Ravenna nei confronti degli altri scali italiani concorrenti.

Ora più che mai, è necessario fare un passo indietro e trovare soluzioni alternative che possano salvaguardare la competitività del porto di Ravenna, senza compromettere il futuro economico di una regione e di un intero Paese.

Agrichef: il 18 febbraio a Ferrara con i “piatti della circolarità”

Per la Romagna, l’Agriturismo “Dal Maggi” di Modigliana (FC)

“Piatti della circolarità” è il titolo del Festival Agrichef di Turismo Verde Emilia-Romagna che si svolgerà martedì 18 febbraio 2025, all’Istituto Alberghiero Vergani – Navarra di Ferrara (https://www.verganinavarra.edu.it/).

Il tema vuole ricordare che nella cucina contadina non si spreca nulla, si recuperano le materie prime, anche povere, e diventano valore aggiunto.

A rappresentare la Romagna ci sarà l’Agriturismo “Dal Maggi” di Modigliana (FC). Il titolare, Lorenzo Maggi, nel suo lavoro si concentra su qualità e freschezza dei prodotti, sulla cura della preparazione; il suo intento è quello di riportare in vita una cucina casalinga, ormai quasi scomparsa, di riscoprire sapori semplici, ma autentici, del territorio. Il menù dell’Agriturismo è un omaggio alle ricette della nonna. Nel numero di gennaio di Agrimpresa a questo link trovate l’articolo che parla della sua esperienza: “La collina che resiste: i sapori autentici di Lorenzo Maggi” (pag. 12).

Il Festival Agrichef è ideato per esaltare il Cuoco dell’Agriturismo, figura che mette in connessione le competenze del produttore agricolo, la cultura contadina; che tramanda le ricette tradizionali attraverso la riscoperta e la rivisitazione, contribuendo alla valorizzazione del territorio.

Per questa edizione, sono gli allievi dell’Istituto Alberghiero Vergani-Navarra, con l’aiuto degli insegnanti, ad affiancare gli Agrichef nella preparazione e nella presentazione delle ricette. Ci saranno una giuria tecnica e una popolare. Uno solo dei piatti proposti rappresenterà la Regione Emili-Romagna all’evento nazionale, a Roma, a fine marzo – inizio aprile, all’Istituto Alberghiero I.P.S.S.E.O.A. Amerigo Vespucci.

Selvatico e territorio, storie gastronomiche

Appuntamento a Riolo Terme, il 5 marzo, dalle ore 9.00, con il convegno organizzato dagli Ambiti territoriali di caccia della provincia di Ravenna, in collaborazione con l’Istituto alberghiero “Pellegrino Artusi” e il patrocinio del Comune di Riolo Terme. Al termine del convegno, assaggi di prodotti a base di selvaggina accompagnati da degustazione di vini del territorio.

Il programma qui di seguito

Insediamento giovani agricoltori, il bando per l’accesso ai contributi

SRE01 Insediamento dei giovani agricoltori e SRD01 Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole

Con la delibera di Giunta regionale n. 89 del 27 gennaio 2025 è stato pubblicato il bando 2025 per l’accesso ai contributi per l’avvio di nuove attività agricole da parte di giovani imprenditori agricoli

Beneficiari del presente avviso pubblico, in relazione al tipo di intervento SRE01 sono persone fisiche che si insediano in agricoltura assumendo la responsabilità civile e fiscale di un’azienda agricola per la prima volta e presentano domanda di premio di primo insediamento con allegato un Piano di Sviluppo relativo all’azienda agricola (PSA) oggetto d’insediamento.

Requisiti d’accesso:

• essere maggiorenni, ma non avere ancora compiuto 41 anni:

• presentare la domanda di accesso al presente bando inderogabilmente entro 24 mesi successivi all’apertura della partita iva o quello di modifica societaria;

• risultare iscritta ai registri della CCIAA;

• predisporre un piano di sviluppo aziendale PSA

Obblighi:

• impegnarsi a proseguire la conduzione diretta dell’azienda oggetto dell’insediamento per 5 anni dalla concessione del premio;

• A conclusione del piano il giovane deve avere raggiungimento le capacità professionali e della qualifica di Imprenditore agricolo professionale (IAP)/Coltivatore diretto. Il premio di primo insediamento avrà un valore pari a 60.000 Euro per gli insediamenti in zona con vincoli naturali o altri vincoli specifici e 50.000 Euro nelle altre zone. Il PI dovrà avere un importo minimo di spesa ammissibile pari a 10.000 Euro in zona con vincoli naturali o altri vincoli specifici e 20.000 Euro nelle altre zone. Il singolo PI sarà soggetto ad un tetto di spesa ammissibile pari ad euro 750.000,00. L’ aliquota di sostegno applicabile è pari al 50% della spesa ammissibile.

Scadenza presentazione domande 16 maggio 2025 ore 13.00.

Per approfondimenti contattare l’ufficio Cia di riferimento.

Al seguente link il bando in oggetto: https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/sviluppo-rurale-23-27/opportunita/bandi/2025-1/bando-2025-giovani-agricoltori

Abi, sospensione mutui: proroga per la provincia di Ravenna

Cia Romagna informa che per la provincia di Ravenna è prorogata di dodici mesi la possibilità di richiedere una sospensiva delle rate di mutui (rata intera o quota capitale). 

Questa disposizione viene concessa alle persone che hanno avuto dei danni a seguito di eventi calamitosi avvenuti dal 23/10/2023 al 01/11/2023: la richiesta va presentata alla propria banca, autocertificando il danno subito. 

Di seguito il decreto di rinnovo.

Bandi Agricoltura sociale e Trasformazione prodotti agricoli (laboratori)

Cia Romagna informa che sono usciti i due bandi seguenti:

Agricoltura sociale 

Trasformazione prodotti agricoli prevalentemente in prodotti non compresi nell’Allegato I del TFUE e loro lavorazione e commercializzazione in punti vendita aziendali.

Entrambi i bandi scadono il 28/03/2025 alle ore 13.00: occorre manifestare l’eventuale interesse al massimo entro la prima settimana di febbraio, per poter organizzare il lavoro tra i tecnici che li seguiranno.

BANDO AGRICOLTURA SOCIALE:

minimo di spesa: 20.000€

Contributo pari al 60% degli importi al netto dell’iva

Spese ammissibili:

a) interventi di recupero e riuso del patrimonio edilizio dell’azienda agricola e di nuova costruzione da destinare all’attività di agricoltura sociale. La nuova costruzione è ammessa unicamente per l’ampliamento degli edifici esistenti destinati a servizi accessori o vani tecnici funzionali alla medesima attività di agricoltura sociale. Tali interventi sono attuati in conformità agli strumenti di pianificazione, alla legge regionale n. 15 del 2013 sull’edilizia e nel rispetto
dell’atto di coordinamento su programma di riconversione o ammodernamento dell’attività agricola (PRA), approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 623 del 2019 e integrato con deliberazione di Giunta regionale n. 713 del 2019. In particolare, la predisposizione del PRA è richiesta per gli interventi di ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione e di ampliamento degli edifici esistenti;
b) sistemazioni esterne a servizio dei fabbricati agricoli utilizzati per l’agricoltura sociale;
c) allestimento di locali e spazi esterni utilizzati per l’attività di agricoltura sociale. Per
allestimento si intende acquisto di beni inventariabili, quali mobili, dotazioni e attrezzature;
d) spese generali e tecniche, come specificate dai paragrafi 1.10. “Eleggibilità delle spese” e 1.11
“Spese ammissibili” delle “Disposizioni comuni”;
e) acquisto di attrezzature informatiche e relativo software per la gestione dell’attività oggetto di
sostegno. Il software può essere di base o specifico per uso di agricoltura sociale.

Per poter partecipare le aziende agricole devono essere iscritte all’albo delle fattorie sociali entro la presentazione della domanda di saldo (al momento della domanda di aiuto è utile essere già iscritte come agriturismo e/o fattoria didattica, oppure avere frequentato un corso agricoltura sociale – Dinamica ne propone uno in partenza lunedì 22/01/2025)

BANDO LABORATORI DI TRASFORMAZIONE:

minimo di spesa: 20.000€

Contributo in relazione alla zona in cui è ubicata l’azienda (e il locale laboratorio):

– 50% zona D, area con problemi di sviluppo

– 45% zona C, aree rurali intermedie

– 40% altre zone A e B (zone urbane e periurbane + zone ad agricoltura intensiva e specializzata)

Non sono ammissibili interventi per la creazione di servizi conto terzi rivolti ad altre aziende.
Sono ammesse le seguenti spese per la creazione e/o l’allestimento di spazi idonei da destinare alla lavorazione e conseguente trasformazione della materia prima:
a) interventi di costruzione, ristrutturazione, ampliamento di fabbricati aziendali localizzati nel territorio rurale da destinare a locali per la lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli;
b) acquisto di macchinari, impianti, attrezzature e dotazioni strettamente legate alla trasformazione, e all’eventuale confezionamento e etichettatura dei prodotti lavorati nel laboratorio oggetto dell’intervento. Sono ammissibili esclusivamente beni inventariabili;
c) costruzione, ristrutturazione, ampliamento di fabbricati aziendali localizzati nel territorio rurale per la creazione di punti vendita aziendali nel limite massimo del 30% della spesa complessiva ammissibile relativa agli investimenti di cui ai punti a) e b);
d) allestimento di punti vendita aziendali, attrezzature informatiche (solo se beni inventariabili) e relativo software per la gestione anche on-line della vendita dei prodotti realizzati nei laboratori oggetto di intervento (sono escluse le attività di promozione, i costi di manutenzione e di gestione ecc.) nel limite massimo del 5% della spesa complessiva ammissibile relativa agli investimenti di cui ai punti a) e b);
e) spese generali e tecniche, come specificate dai paragrafi 1.10. “Eleggibilità delle spese” e 1.11 “Spese ammissibili” delle “Disposizioni comuni”.
Tutti gli interventi realizzati devono essere conformi a quanto previsto dalle normative e disposizioni in materia di igiene degli alimenti e dalle normative di riferimento inerenti agli specifici prodotti oggetto di trasformazione, lavorazione e vendita.
Sono ammissibili a sostegno esclusivamente interventi realizzati in un’unica localizzazione. 

Il finanziamento di soli macchinari, attrezzature o dotazioni è ammissibile solo se sono presenti in azienda locali o spazi adeguati alla loro collocazione.
Gli impianti dovranno essere dimensionati rispetto al quantitativo di materia prima da trasformare.
I laboratori, le attrezzature, le dotazioni, l’allestimento dei punti vendita aziendali e il software per la gestione anche on-line della vendita dovranno essere dedicati ai prodotti realizzati nei laboratori oggetto di intervento.
Non saranno ammissibili progetti relativi esclusivamente a confezionamento ed etichettatura del prodotto trasformato.
La destinazione d’uso prevista nel titolo abilitativo all’esecuzione dei lavori deve essere coerente con le tipologie di intervento specificate nel presente avviso.

Per ogni dubbio, confronto o manifestazione d’interesse siete invitati a contattare le vostre sedi di riferimento per capire, in prima battuta, se c’è la possibilità di partecipare ad uno dei due bandi e anche di organizzare il lavoro tra i tecnici, visti i tempi stretti.

Di seguito il bando con le disposizioni comuni ad altri bandi a cui si fa riferimento all’interno dei due atti.

C.I.A. EMILIA ROMAGNA – VIA BIGARI 5/2 – 40128 BOLOGNA BO – TEL. 051 6314311 – FAX 051 6314333
C.F. 80094210376 – mail: emiliaromagna@cia.it PEC: amministrazione.er@cia.legalmail.it

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