Pomodoro da industria registra un -10%
Cristian Calestani
A fine agosto lavorate 1,7 milioni di tonnellate di materia prima
PARMA – Tra ritmi sostenuti nei conferimenti della materia prima in stabilimento, lotta ad alcune problematiche agronomiche e stime di un calo della produzione totale intorno al 10%, la campagna del pomodoro da industria nel bacino del Nord Italia ha compiuto il proprio giro di boa. Al momento di andare in stampa sono quasi 1,7 milioni le tonnellate di pomodoro da industria trasformate, circa il 60% di quanto contrattato.
“Allo stato attuale – commenta Tiberio Rabboni, presidente dell’Oi Pomodoro da industria del Nord Italia – gli operatori della filiera stimano un possibile calo della produzione totale nell’ordine del 10% rispetto a quanto contrattato ad inizio campagna.
Buono il dato del brix, ossia il grado zuccherino del pomodoro, che si attesta attorno ad un valore di 4.9.
La campagna di quest’anno, che ha avuto inizio intorno alla metà di luglio e proseguirà indicativamente sino a fine settembre, è stata fino ad ora caratterizzata da un andamento molto sostenuto delle consegne di materia prima in stabilimento tanto che, facendo un raffronto con le annate passate, siamo più avanti di una settimana nell’andamento dei conferimenti.
Non sono mancate alcune difficoltà legate al maltempo (in primis grandinate) che ha colpito soprattutto la zona della Lombardia, del Veneto ed il Ferrarese. Dal punto di vista agronomico abbiamo dovuto affrontare alcune problematiche per la presenza del ragnetto rosso nel Piacentino, avversità che si sta manifestando in modo sempre più severo e preoccupante, tanto che come Oi abbiamo proposto alla Regione Emilia Romagna di studiare insieme un approccio condiviso che coinvolga tutti gli attori del territorio: istituzioni, università, consorzi fitosanitari, consorzi agrari, rivenditori di agrofarmaci ed associazioni ed operatori agricoli anche di altri settori, per mettere a punto una strategia innovativa di carattere intercolturale che consenta una difesa efficace.
Per il futuro vorremmo giungere ad un marchio che certifichi la qualità, l’eticità e la sostenibilità ambientale della produzione di pomodoro italiano su scala europea”.
Nei giorni di piena attività della campagna anche l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli ha fatto visita alla filiera. “Il quadro internazionale ci presenta un calo generale delle produzioni di pomodoro da industria nel mondo che porterà – dichiara l’assessore – ad una riduzione delle scorte di magazzino e, di conseguenza, a condizioni che potrebbero essere più favorevoli in termini di prezzo per gli agricoltori in vista della campagna 2019”.