BOLOGNA 3 MAGGIO 2023 – Siccità, grandine, piogge battenti e copiose: una sequenza devastante che ha avuto – ed avrà – conseguenze disastrose per l’agricoltura emiliano romagnola. Dopo oltre due giorni di maltempo con vento e volumi di pioggia caduta che in alcuni casi ha superato i 200 millimetri, la situazione che si presenta è critica, con torrenti esondati, frane e smottamenti in collina e montagna.
Non solo vigneti, frutta e sementi ma anche insalata. La grandine e il vento di giugno, infatti, hanno picchiato duramente anche sulle foglie leggere delle lattughe rovinando il raccolto. “Una situazione apocalittica – racconta Marco Tagliavini che insieme al fratello Loris coltivano 40 ettari tra ortaggi e cereali in via degli Orti alle porte di Bologna –.
La recrudescenza dell’ondata di maltempo non ha risparmiato le produzioni pregiate della regione in un’annata iniziata sotto l’insegna delle incertezze meteo climatiche. È stata inoltrata la richiesta dello stato di calamità al Governo e l’avvio della delimitazione delle aree colpite al fine di attivare gli ammortizzatori sociali e il rinvio delle rate dei finanziamenti bancari
Cia segnala che la normativa prevede lo sgravio fiscale e contributivo a favore delle imprese agricole che hanno almeno il 30% della Plv danneggiata: purtroppo le dotazioni finanziarie sono insufficienti. Riportiamo una sintesi dei danni nel territorio emiliano romagnolo
Alberi abbattuti e campi di girasole e grano allettati
Nella serata del 3 luglio l’ennesimo fortunale si è abbattuto sul territorio modenese colpendo diverse aree della provincia, in particolare Castelfranco, Nonantola, Carpi, comuni già interessati dal maltempo del 22 giugno.
“Dopo un maggio particolarmente anomalo, se questo è il primo giorno d’estate, speriamo arrivi presto l’autunno”. Questa l’affermazione di Alberto Notari, presidente della Cia di Modena a seguito della tempesta con venti fortissimi e grossi, copiosi chicchi di grandine che ha colpito nel pomeriggio di sabato, la pianura modenese, da est verso nord-ovest.
L’estremizzazione del clima continua a svelarsi anche nelle sue conseguenze e l’agricoltura è messa sempre più a dura prova. Dopo un 2017 siccitoso e afoso, il 2018 – segnato sin dal suo avvio da un gennaio ‘caldo’ seguito da gelate tardive – è al momento l’anno della grandine.
Ormai ogni settimana si verificano fenomeni grandinigeni, violenti, con chicchi di notevoli dimensioni e raffiche di vento. Innegabili i danni su frutta in raccolta, in maturazione, vigneti, colture da seme, orticole, grano, mais e sulle strutture. In corso i rilievi degli ultimi fenomeni che hanno colpito varie aree della Romagna, dalle colline faentine a quelle riminesi, passando per vaste zone della pianura. Danni che si aggiungono a danni e che compromettono sempre più l’agricoltura di un intero territorio, la liquidità delle aziende agricole (già in affanno da tempo non solo a causa del meteo), con effetti che si riversano anche sull’indotto.
Cia Romagna ricorda che nelle zone in cui verrà riconosciuto almeno il 30% di danno alla produzione lorda vendibile sono previsti gli sgravi fiscali ed eventualmente contributivi in applicazione del Decreto legislativo 102. Una volta verificata l’entità dei danni sarà poi possibile valutare se ci siano le condizioni per far scattare interventi straordinari. Inoltre, gli agricoltori, in situazioni come queste possono accedere ai prodotti di Agrifidi, uno dei quali interessa in specifico le imprese colpite da calamità: si tratta di un prestito della durata triennale garantito al 40% sul quale si può operare l’abbattimento del tasso di interesse per il primo anno utilizzando i contributi degli Enti.
Cia Romagna intende adoperarsi affinché questi strumenti possano essere finanziati grazie all’attenzione e all’impegno della Regione Emilia-Romagna, delle Camere di commercio, degli Enti locali. In ballo non c’è solo “un comparto” (che sarebbe già un problema, ed è anche quello primario) e una zona: in ballo c’è “un sistema”: economico, territoriale e sociale.
Le zone del circondario di Imola sono state colpite in questi mesi da gravieventi climatici. Grandine e gelo hanno, infatti, seriamente compromesso, e in alcuni casi annullato, la produzione di frutta, in particolare pesche, albicocche e vite. Danni ingenti sono stati registrati anche nella zona del ferrarese per le pere, ma anche per i seminativi in piena fase di spigatura.
Sulla base di un documento a firma della Cia Agricoltori Italiani di Imola i consiglieri comunali di Imola Domenico Errani di Articolo 1, Marcello Tarozzi e Roberto Grementieri del PD nel consiglio comunale cittadino del 2 maggio hanno presentato un emendamento all’ordine del giorno relativo alle problematiche dei giorni scorsi su grandine e gelate.
Era presente anche la Cia di Imola all’incontro del 27 aprile del Tavolo Verde con gli assessori e le associazioni agricole imolesi per affrontare il tema dell’eccezionale grandinata del 16 e 17 aprile. Nell’occasione si è condivisa la preoccupazione dei danni che hanno colpito diverse aree del nostro territorio, coinvolgendo 70-80 aziende agricole, per una superficie segnalata fino ad oggi di circa 700 ettari.