Vendemmia 2018: vigneto Italia sano. Su volumi e qualità, decisivo il clima di agosto

Prime indagini Osservatorio Uiv-Ismea
L’Italia vitivinicola si prepara alla vendemmia 2018 che, dalle prime indagini dell’Osservatorio del Vino (UIV e Ismea), si prospetta migliore rispetto a quella del 2017. Sebbene sia prematuro parlare di numeri, si può ragionevolmente stimare la produzione in una forbice di 47-49 milioni di ettolitri. Per determinare volumi e qualità, sarà comunque decisivo l’andamento climatico del mese di agosto.
In Veneto, nonostante qualche grandinata e la piovosità intermittente, i vigneti sembrano essere in ottimo stato. In Piemonte il freddo primaverile, l’elevata piovosità da aprile a giugno e alcune grandinate di forte intensità hanno reso difficoltosa la gestione del vigneto, ma le calde giornate di giugno hanno fatto segnare un recupero ottimo vegetativo. In Sicilia pioggia, maltempo e grandinate hanno colpito soprattutto la parte occidentale dell’Isola e hanno portato peronospora e oidio, che potrebbero aver compromesso parzialmente quantità e qualità delle uve. Sul versante etneo, invece, i vigneti si presentano rigogliosi. In Trentino Alto Adige l’andamento stagionale è stato finora molto favorevole. In Friuli Venezia Giulia si può parlare di vendemmia più abbondante, rispetto allo scorso anno, con una qualità ottima. In Emilia Romagna pochi danni da gelate con una fioritura regolare e abbondante crescita della vegetazione. In Toscana si prevede un deciso aumento rispetto al 2017, anche se sulla vendemmia 2018 incideranno i problemi causati lo scorso anno sia dalle gelate sia dalla siccità. In Abruzzo si prospettano volumi superiori allo scorso anno, ma con condizioni fitosanitarie non ottimali a causa di un clima poco favorevole e di piogge persistenti che, in alcune zone, hanno favorito l’insorgere di peronospora e, in alcuni casi, oidio. In Puglia, si registra un’annata anomala, in cui il susseguirsi delle piogge non ha permesso di trattare i filari in modo idoneo.