Attività oleoturistica
L’attività oleoturistica – con l’entrata in vigore del D. M. del MIPAAF del 26/01/2022 in data 15 febbraio 2022 – rientra tra le attività connesse all’agricoltura qualora vengano rispettati i requisiti e gli standard minimi definiti. Tale decreto nasce ed individua linee guida e requisiti della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività ) da presentare al SUAP.
L’attività oleoturistica non è riservata in via esclusiva alle imprese agricole ma può essere svolta da altri soggetti non agricoli di tale filiera (ad esempio, i frantoi). L’attività di oleoturismo, se associate al mondo agricolo, puo’ essere definite attività agricole connesse ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile.
Oleoturismo: caratteristiche ed opportunità
Rientrano nel concetto di oleoturismo:
1) attività formative ed informative volte alla produzione delle olive e alla conoscenza dell’olio d’oliva attraverso visite nel luogo di produzione;
2) iniziative presso frantoi ed oliveti ivi compresa la raccolta dimostrativa delle olive;
3) attività-iniziative che illustrano la cultura olearia tramite visite presso i luoghi in cui sono esposti gli strumenti necessari alla coltivazione dell’ulivo;
4) attività di degustazione e commercializzazione delle produzioni aziendali anche in abbinamento ad alimenti d’accompagnamento, escludendo la somministrazione di preparazioni gastronomiche consentite solo per le attività agrituristiche;
Per mantenere la connessione con l’attività agricola principale, il Decreto Ministeriale chiede il rispetto di alcuni requisiti minimi al fine della qualificazione dell’attività oleoturistica.
Pertanto, oltre agli standard di qualità del prodotto individuati nel Provvedimento ed il rispetto delle norme generali di qualità igienico sanitaria, viene richiesta:
– l’apertura settimanale o anche stagionale di un minimo di tre giorni;
– l’utilizzazione di strumenti di prenotazione delle visite, preferibilmente informatici;
– l’indicazione dei parcheggi in azienda o nelle vicinanze;
– sito o pagina web aziendale;
– esposizione e distribuzione di materiale informativo sulla zona di produzione, sulle produzioni tipiche;
– la presenza di personale addetto dotato di competenza e formazione, anche sulla conoscenza delle caratteristiche del territorio.
Si attende la definizione dei regolamenti regionali per poter dare concreto avvio all’attività.