ROMAGNA

COMUNICATI STAMPA ROMAGNA

“Ei fu… siccome immobile”: anche CIA Rimini alla protesta del 5 maggio

 

A Bologna in piazza della Costituzione anche gli agricoltori riminesi nella delegazione di oltre 500 operatori in rappresentanza di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Marche e Piemonte

Inefficienza Agea e insostenibili prezzi bassi all’origine tra i principali motivi della pacifica protesta che intende sensibilizzare l’opinione pubblica

1/5/2016 – Chiedere al Governo e all’Unione europea di dare risposte a vecchie e irrisolte problematiche come l’asfissiante burocrazia, un’Agea inefficiente che genera lunghi ritardi nei pagamenti e costi di produzione insostenibili. Inoltre i prezzi dei prodotti agricoli sono in caduta libera, per non dimenticare le incognite dell’embargo russo e le vendite sottocosto, gli investimenti bloccati e le innovazioni tecnologiche al palo, la necessità di una reale tutela del made in Italy, la cementificazione del suolo, l’abbandono delle aree rurali e il crescente problema dei danni alle colture provocati dalla fauna selvatica.

Queste sono fra le ragioni che le associazioni agricole Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Copagri porteranno a sintesi nella mattinata del 5 maggio a Bologna, dalle 9 alle 12,  in piazza della Costituzione (area antistante l’ingresso della Fiera). Ci saranno anche gli agricoltori riminesi nella delegazione di oltre 500 operatori in rappresentanza di Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Marche e Piemonte.

“Abbiamo apprezzato l’attenzione della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome al problema degli aiuti Pac – sostengono Cia, Confagricoltura e Copagri -. La manifestazione di Bologna, coinvolgendo le regioni del Nord Italia (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Piemonte), darà un supporto alla mobilitazione nazionale manifestando le criticità delle maggiori filiere agroalimentari e delle imprese che hanno innovato ed investito e che pertanto hanno la necessità di ricercare, in accordo con le Regioni, nuove modalità di funzionamento di governo delle attività centralizzate. Rimarcando le positive esperienze di concertazione e sussidiarietà in corso con le diverse Regioni e gli organismi pagatori evidenziamo la necessità di un’azione urgente tesa a recuperare la necessaria efficienza operativa di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) che nel resto del Paese provoca ritardi inaccettabili nei pagamenti e incide anche sui tempi di erogazione da parte degli organismi pagatori regionali”.

“Oggi come 13 anni fa – concludono le associazioni agricole – nonostante le enunciazioni di semplificazione, per una pratica di subentro l’azienda agricola deve produrre una quantità di carta superiore ai 20 chilogrammi e un agricoltore per pagarsi un biglietto del cinema deve vendere 30 chili di melanzane”.

I produttori chiederanno quindi risposte urgenti su burocrazia, costi di produzione insostenibili, prezzi in caduta libera, cementificazione del suolo e abbandono delle aree rurali.

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