Elette le rappresentanti di Anp-Cia e Donne in Campo Imola
Continua il percorso elettivo di Cia-Agricoltori Italiani Imola che il prossimo 16 marzo rinnoverà il presidente e gli organi di rappresentanza a livello provinciale. Dopo gli incontri con i produttori a livello territoriale si è tenuta l’Assemblea elettiva di Cia-Anp Imola (Associazione Nazionale Pensionati) e di Donne in Campo Imola, l’associazione che unisce le donne imprenditrici agricole del territorio. Presenti anche la presidentessa di Donne in Campo regionale, Luana Tampieri, il presidente regionale ANP, Pierino Liverani e il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Imola, Giordano Zambrini.
Nel corso dell’assemblea è stata confermata per il secondo mandato, fino al 2026, una guida tutta al femminile: per Anp Marta Brunori, pensionata agricola di Imola e per Donne in Campo Adriana Cenni, titolare di un’importante azienda vitivinicola imolese. Rappresentanti di due associazioni di persone che svolgono un ruolo essenziale di tutela nell’ambito di Cia-Agricoltori Italiani Imola, come ha spiegato Marta Brunori nel corso del suo discorso di insediamento.
“Le nostre battaglie per il diritto alla salute e redditi pensionistici più equi sono sempre più importanti alla luce della pandemia e dell’attuale situazione socio-economica, aggravata dagli equilibri internazionali. Ci sono pensionati che “vivono”, se così si può dire, con assegni di 400- 500 euro mensili, quindi al di sotto della soglia di povertà. La nostra associazione sta rivendicando da diversi anni e a tutti i livelli un aumento della pensione minima e oggi chiediamo che raggiunga almeno i 780 euro mensili come le pensioni di cittadinanza. A livello locale stiamo sollecitando, insieme ai colleghi del CUPLA (Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) la scelta di una sede idonea per la nuova “Casa della comunità” di Imola. Inoltre abbiamo iniziato, proprio in questi giorni, un percorso con AUSER che ha come obiettivo quello di attivare una convenzione per il trasporto degli anziani non autosufficienti o inabili alla guida. Pe noi è essenziale la massima collaborazione con tutti gli attori “sociali” del territorio per tutelare i pensionati, soprattutto quelli nelle aree rurali più isolate, perché possano accedere a tutti i servizi essenziali”.
Anche Adriana Cenni ha sottolineato il ruolo chiave di Anp e Donne in Campo e la stretta collaborazione tra le due associazioni negli ultimi anni per la salute, la prevenzione e il miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne in agricoltura. “Ringrazio per questa riconferma – ha detto l’imprenditrice imolese – e soprattutto ringrazio le donne presenti capaci, nel corso degli ultimi decenni, di diventare parte essenziale e attiva del settore agricolo. Fino una decina di anni fa, infatti, le donne in agricoltura erano perlopiù coadiuvanti di padri e mariti e il loro ruolo attivo e dirigenziale era molto limitato. Oggi le imprenditrici sono titolari di aziende non più comprimarie e in questo contesto serve anche un’evoluzione della disciplina che regola il loro lavoro e le tuteli maggiormente. Penso, ad esempio, a un’indennità di maternità più consistente e più estesa – attualmente la cifra media è di 30 euro al giorno – e a una norma che definisca il lavoro agricolo come “a rischio” sul piano della salute e della sicurezza. Si tratta di una delle molte leggi che andrebbero modificate per consentire alle donne di intraprendere un percorso imprenditoriale forte, perché sono certa che con la nostra capacità di innovazione e un’innata propensione al “multitasking” saremo il motore del settore agricolo del futuro”.