Ortofrutta, il presidente di Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna ha incontrato il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli
Rifinanziare il Fondo di Solidarietà Nazionale all’interno della Legge di Stabilità, modificare il Decreto legislativo 102/2004 contro le calamità naturali, ipotizzando strumenti di sostegno più tempestivi e snelli, sostenere la difesa attiva delle colture con un capitolo di spesa dedicato e realizzare un modello efficace di protezione dal rischio.
Sono queste alcune delle richieste più urgenti per il settore ortofrutticolo nazionale presentate, oggi, da Cia-Agricoltori Italiani al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, ricevuto a Roma nella sede confederale dal presidente nazionale Cia Dino Scanavino e a cui ha partecipato, tra gli altri, il presidente di Cia Emilia Romagna, Cristiano Fini.
“Una proposta, quella illustrata, a tutela e supporto di un comparto dalla forte leadership internazionale e che rappresenta il 25% della produzione agricola italiana per un valore di 15 miliardi. Da sola l’Emilia Romagna, con 25.000 imprese per 135mila ettari a frutteto e ortive ed una Plv di oltre 1,2 miliardi di euro, rappresenta l’11% della Produzione lorda vendibile nazionale – ha detto Fini –. Inoltre più del 70% delle pere, il 36% del pomodoro da industria e un terzo delle nettarine provengono da questa regione: eppure – ha aggiunto Fini – il settore ortofrutticolo resta quello che negli anni ha meno beneficiato di interventi dedicati e utili a fronteggiare rischi e criticità costanti”.
Tra le 6 proposte: lotta al climate change, innovazione e ricerca, sostenibilità imprese contro rincari materie prime
I produttori italiani di frutta e verdura non solo hanno garantito il necessario approvvigionamento durante le fasi più complesse dell’emergenza sanitaria, ma da tempo fronteggiano indeterminatezza dei mercati, pressione dei prodotti d’importazione, forte squilibrio di filiera con agricoltori privi del giusto reddito e, da ultimo, anche il pesante aumento dei costi di produzione per i rincari sulle materie prime.
“Senza dimenticare le ripercussioni dei cambiamenti climatici – ha detto infine Fini -, la recrudescenza di avversità con meno sostanze attive disponibili e il ripetersi di eventi atmosferici estremi che, ormai da anni, non danno tregua ai campi. Un quadro allarmante che pesa sulla sostenibilità delle imprese ortofrutticole”.
Le sei proposte di Cia
- Ulteriore stanziamento nel Fondo di Solidarietà Nazionale in aggiunta ai 160 milioni già approvati dal DL Sostegni bis e va incrementata la dotazione per gli interventi utili alla ripresa dalle avversità atmosferiche.
- Prevedere la tempestiva proroga delle rate di credito per le aziende colpite da calamità e strumenti di sostegno che assicurino la necessaria liquidità alle aziende nell’anno calamitato.
- Difesa attiva delle colture, incentivando investimenti in tecnologie specifiche di protezione sia tradizionali che innovative e multifunzionali, in sistemi attivi di difesa dai ritorni di freddo e per una mitigazione “meccanica” il più possibile automatizzata.
- Urgente un modello efficace di protezione dal rischio, uno strumento integrato e un fondo mutualistico nazionale per le avversità catastrofali in sinergia con gli strumenti assicurativi del secondo pilastro per la prossima programmazione.
- Nella legge di Bilancio 2021 va inserito un Fondo necessario a garantire la sostenibilità economica delle imprese agricole in seguito agli aumenti dei costi di produzione e dei prezzi delle materie prime e vanno monitorati gli atteggiamenti speculativi.
- Intervenire per garantire la disponibilità di manodopera straniera strategica per le attività del comparto, sempre più spesso in sofferenza anche per gli enormi ritardi nella pubblicazione del decreto flussi e di una sanatoria, prevista nel 2020, inefficace.
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