Presentato a Conventello (RA) il Manifesto Cia per le Elezioni Europee 2024

È in corso sul territorio nazionale la presentazione del Manifesto per le Europee redatto da Cia in occasione dell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno. Cia lo sta sottoponendo ai candidati italiani alle elezioni Europee, per un nuovo mandato che metta al centro l’agricoltura. Recentemente, durante una delle tappe del percorso nazionale di presentazionepromosso a livello regionale da Cia Emilia-Romagna – il Manifesto è stato illustrato ad Alessandra Moretti, europarlamentare del Partito Democratico iscritta ai Socialisti & Democratici. L’evento in Romagna si è tenuto a Conventello (RA), nell’azienda agricola di Andrea Graziani, presidente territoriale Cia zona di Ravenna, con un’adesione molto numerosa e partecipativa.

Insieme al presidente di Cia regionale Stefano Francia, una numerosa rappresentanza di Cia Romagna con il presidente Danilo Misirocchi, la direttrice Alessia Buccheri, i vicepresidenti Lorenzo Falcioni e Matteo Pagliarani, quest’ultimo anche in qualità di vicepresidente del Consiglio europeo dei giovani agricoltori (Ceja). Poi ancora rappresentanti del consiglio territoriale della Cia della Bassa Romagna, Stefano Folli e Lorenzo Rivalta; il presidente dell’Anp Romagna Wiliam Signani, molti membri del Consiglio Direttivo e tanti associati. Attraverso i vari interventi sono stati affrontati i nove punti strategici del Manifesto con un’attenzione particolare sulle pratiche sleali, sulla reciprocità degli standard, sulla gestione dell’acqua, sulle aree interne, sulla Pac, sui giovani e il futuro dell’agricoltura per la diffusa la problematica del ricambio generazionale che deve essere strutturalmente affrontata per garantire continuità produttiva e aziendale.

Sono stati ricordati alcuni risultati ottenuti, prima delle manifestazioni dei trattori compresa quella di Bruxelles,  come l’affievolimento delle norme sui fitofarmaci e sull’ambiente, che però molti attivisti ambientalisti hanno criticato.

Su questi temi  l’impegno di Cia – sempre ribadendo che gli agricoltori sono i primi a volere un ambiente più in salute possibile perché lavorano nell’ambiente – è incessante e ribadisce che le decisioni vanno prese su base scientifica e non ideologica.

Per Cia la complessità delle situazioni rende necessaria la ricerca di nuove strade per superare un’innaturale spaccatura che si è creata fra ambiente e agricoltura e che ha esacerbato strumentalizzazioni e pregiudizi. Le future politiche Ue, afferma Cia, dovranno guardare al mondo agricolo come fonte di soluzione dei problemi che riguardano la sostenibilità non come la causa.

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