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COMUNICATI STAMPA EMILIA CENTRO

2/8/2016 – Laghetto inquinato a Savignano

Cia Agricoltori Italiani: “Colture a rischio per le aziende agricole Gozzoli se non riescono ad utilizzare l’acqua”. L’associazione agricola e gli agricoltori attendono l’esito delle analisi per capire il livello di pericolosità.
Fini, presidente provinciale Cia: “se le sostanze contenute dovessero essere pericolose chi pagherà i costi della bonifica? E chi risarcirà i danni dell’eventuale raccolto andato perduto per la mancanza dell’irrigazione?”

SAVIGNANO SUL PANARO – “Il laghetto collinare delle famiglie Gozzoli è un bene primario per le loro aziende agricole perché serve per irrigare le colture: se l’acqua dovesse risultare inquinata alle analisi dell’Arpa è a rischio il raccolto di quest’anno”. Lo sottolinea Claudio Rossi, responsabile della Cia–Agricoltori italiani della zona di Vignola, che ha effettuato un sopraluogo sul lago irriguo di Savignano Sul Panaro, costruito circa sessanta anni fa, e che ora “riveste anche una grande valenza ambientale per il territorio circostante e che consente l’abbeverata anche alla fauna selvatica proprio nei momenti più siccitosi dell’anno” .

La Cia ricorda che ha sempre sollecitato l’Amministrazione comunale affinché monitorasse costantemente il territorio,  in quell’area prevalentemente agricola. “Auspichiamo che vi sia stata anche scrupolosità nel rilascio delle autorizzazioni di opere edilizie  circostanti – aggiunge Rossi –  come richiesto dalle stesse famiglie Gozzoli che, a scopo precauzionale, avevano segnalato al Comune  di prestare particolare attenzione per la delicatezza dell’area, al fine di evitare episodi come quello che è accaduto”.

Ora, precisa la Cia, aspettiamo di sapere dalle autorità competenti cosa  ha provocato la mucillagine e quale è il livello di pericolosità delle acque. “Finché non avremo certezze sulla qualità dell’ acqua, le aziende agricole delle famiglie Gozzoli non possono utilizzarla – dice Cristiano Fini, presidente provinciale della Cia – e se malauguratamente le sostanze contenute dovessero essere pericolose ci chiediamo chi pagherà i costi della bonifica del laghetto, e soprattutto chi risarcirà i danni dell’eventuale raccolto andato perduto per la mancanza dell’irrigazione”.

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