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COMUNICATI STAMPA IMOLA

Chiarimento sui voucher. Per la Cia di Imola complicato l’iter burocratico

Ottobre, 2016 – La Cia Agricoltori Italiani di Imola informa che l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha emanato la circolare con la quale fornisce i primi chiarimenti in merito alle modifiche normative introdotte dal Decreto Legislativo n. 185/2016 relativamente ai voucher in vigore dallo scorso 8 ottobre.

Si conferma che resta ferma la consueta attivazione della prestazione da parte dell’azienda committente nei confronti dell’Inps (v. ML nota 25 giugno 2015, n. 3337 e INPS circ. n. 149/2015). Di fatto tale attivazione continuerà a servire per consentire l’abbinamento contributivo e il pagamento del corrispettivo al prestatore. La novità si sostanzia in una ulteriore adempimento (comunicazione preventiva), sempre a cura del committente, il quale dovrà, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione di lavoro, inviare una comunicazione via e-mail al competente Ispettorato del lavoro, tramite l’indirizzo di posta elettronica creato appositamente. Le e-mail dovranno essere prive di qualsiasi allegato ed in particolare nell’oggetto dovremo indicare il codice fiscale della ditta committente
La comunicazione in questione dovrà contenere:

1)Dati anagrafici o codice fiscale del lavoratore;

2)Luogo della prestazione

3)Durata della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore a 3 giorni

Altra novità importantissima per il settore agricolo è data dal fatto che la durata della prestazione, facendo ricorso al lavoro accessorio, non potrà essere superiore ai 3 giorni e qualora la stessa prestazione richiedesse un periodo maggiore, bisognerà effettuare la comunicazione preventiva ogni 3 giorni e almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione stessa. In caso di violazioni all’obbligo comunicativo ricordato, sarà applicata la nuova sanzione amministrativa da 400 a 2.400 euro per ogni lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione. Rimangono fermi i limiti soggettivi previsti per le aziende agricole con volume d’affari superiore ai 7000euro (pensionati e studenti ovvero percettori di misure a sostegno del reddito) e i limiti economici già noti (2000 euro). La Cia di Imola ritiene opportuno sottolineare che non condivide la logica che ha portato il legislatore a ritoccare per l’ennesima volta lo strumento dei voucher, già soggetto a forti restrizioni nel settore agricolo. Le novità introdotte, infatti, hanno ulteriormente complicato l’iter burocratico che, a parere della Cia di Imola, disincentiverà l’utilizzo dei buoni lavoro.

Cia Imola, voucher

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