Fauna selvatica, Atc e Psa – L’approfondimento del Consiglio direttivo Cia Romagna del 23 aprile

Nell’ultimo Consiglio direttivo del 23 aprile è stato affrontato il tema cruciale della fauna selvatica in riferimento a due punti di particolare rilevanza: il rinnovo dei consigli degli ambiti territoriali di caccia (Atc) e la gestione dell’epidemia di peste suina.

Rinnovo dei consigli degli Atc – I rappresentanti attualmente in carica nei consigli per Cia Romagna hanno evidenziato diverse criticità approfondite in vari momenti di confronto con la parte tecnica e politica dell’organizzazione, ai diversi livelli. Fabrizio Rusticali, esperto referente per la Cia Romagna in materia di fauna selvatica, ha sintetizzato in questo elenco le principali esigenze:

1) omologare le procedure dei controlli della Regione Emilia-Romagna sui territori di riferimento degli Atc.

2) Omologare le procedure degli organi di Polizia Provinciale nelle diverse province.

3) Garantire che i fondi per le attività di prevenzione non ricadano sulle aziende.

4) Aumentare l’attenzione sul piano faunistico.

5) Attivare i piani di controllo per le specie non ancora contemplate.

Da parte di Cia Romagna c’è la volontà, espressa anche dal Consiglio direttivo, di affrontare in modo sistematico e coordinato con i Tavoli Verdi le sfide legate alla gestione della fauna selvatica, partendo dal tema del rinnovo dei consigli degli Atc e della gestione della Psa. L’obiettivo è cercare soluzioni efficaci e sostenibili per tutti gli attori coinvolti. In virtù di questo, con il benestare del Consiglio direttivo, Cia Romagna proporrà anche di incontrarecome Tavoli Verdi – il responsabile  del Settore Agricoltura, caccia e pesca – Ambiti Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini  Alberto Magnani , al quale sottoporre le esigenze emerse.

Rusticali ha inquadrato ruolo, competenze e importanza degli Atc con un’interessante ricostruzione  storica che ha messo in evidenza l’attività venatoria prima e dopo la Legge 157/92 “Norme per la protezione della fauna omeoterma e prelievo venatorio”, la legge quadro di disciplina di tutta la materia della caccia e tutela della fauna selvatica. In tal modo è emerso cosa, come e perché tanti elementi siano andati modificandosi nel tempo con effetti anche sull’ambiente e sull’agricoltura. Si è trattato di una contestualizzazione fondamentale e necessaria per agire oggi con competenza sulle osservazioni e sulle richieste.

Peste suina – Riccardo Evangelisti, Responsabile Territorio e Ambiente per Cia Emilia-Romagna, ha fornito un quadro chiaro e incisivo riguardo al tema “epidemia di peste suina” e alle azioni attuali e future di Cia. La situazione è estremamente seria: sebbene la Romagna sia ancora indenne, la malattia si sta diffondendo rapidamente generando gravi implicazioni di carattere economico e commerciale. Non si trasmette all’uomo, ma è un’emergenza di sanità pubblica. È estremamente necessario attivare i Gruppi operativi territoriali (Got) su base regionale e provinciale, essenziali per la prevenzione e il coordinamento dell’abbattimento dei cinghiali al fine di gestire l’epidemia sul territorio. La formazione dei Got sta procedendo con estrema lentezza, limitandosi finora solo alla zona di Bologna, il che risulta inaccettabile poiché la mancanza di Got potrebbe creare seri problemi nel caso di individuazione di cinghiali positivi. In Romagna non risultano attivati e Cia regionale ha sollecitato e anche Cia Romagna fa pressione. Un altro punto cruciale su cui concentrarsi è la composizione dei Got stessi: è essenziale che essi includano agricoltori, rappresentanti delle organizzazioni agricole e gli Atc, e non dover creare tavoli di coordinamento separati per interagire con i Got formati dai Settori agricoltura caccia e pesca degli ambiti provinciali, dai Parchi e dalle Polizie Provinciali. Questo è un aspetto critico su cui Cia esprime contrarietà rispetto a quella che sembra essere la scelta della Regione Emilia-Romagna di mantenere separati in due gruppi i portatori di interesse.

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