EMILIA ROMAGNA

COMUNICATI STAMPA

Lupi, l’assessore Mammi: “Situazione preoccupante”

BOLOGNA – Sugli attacchi al patrimonio zootecnico, la Regione ha avviato un programma di lavoro unico in Italia, portato anche a Bruxelles come esempio di ‘buona pratica’, che mette a disposizione degli agricoltori un tecnico specializzato e adeguati strumenti economici, bandi pubblici con fondi di bilancio e bandi con fondi del Programma di sviluppo rurale, che finanziano il 100% degli interventi realizzati per sostenere l’acquisto di dotazioni anti-predazione e il supporto, appunto, di un tecnico esperto per la valutazione delle soluzioni più adatte alla propria realtà aziendale.

A breve viale Aldo Moro, fa sapere una nota della Regione, metterà 2,5 milioni di euro su un nuovo bando per la prevenzione dei danni da fauna selvatica. A supporto delle aziende agricole, inoltre, è attivo il numero 051-6375090, da contattare anche per segnalare la presenza di lupi o di situazioni che meritano attenzione, e l’indirizzo e-mail difesalupo@regione.emilia-romagna.it.

“Ho scritto di nuovo ai ministri Patuanelli e Cingolani – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – per riportare la preoccupazione che emerge sia per quanto riguarda il patrimonio zootecnico, sia per la comparsa di lupi vicino ai paesi, con casi che destano molta apprensione. La Regione è intenzionata a proseguire nella ricerca di una soluzione che diventa sempre più urgente, dal momento che il lupo, specie protetta, ha superato il limite geografico della via Emilia, ormai da molti anni e ha di fatto ricolonizzato le aree di pianura di tutte le province”.

La Regione ha avviato da tempo un tavolo di confronto con l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) per individuare azioni da mettere in atto nel breve periodo, in ottica di mitigazione dei conflitti sul territorio regionale.

Sono diversi gli aspetti legati a questo problema, spiega Mammi nella sua lettera, prima di tutto gli attacchi al patrimonio zootecnico e le loro conseguenze; poi l’analisi della popolazione dei lupi, dalle cause di mortalità alla gestione degli esemplari feriti, e la questione dei cosiddetti lupi ‘confidenti’, che si avvicinano sempre più ai centri abitati e mettono in pericolo animali e persone. Per questo, sono indispensabili protocolli operativi per intervenire sulle situazioni effettive e anche sul livello percepito di problematicità. E a questo, va necessariamente affiancata un’attività di formazione adeguata del personale per garantire gli interventi e l’operatività sul territorio.

“Viste le importanti interazioni di questo progetto con il ’Piano nazionale di conservazione del lupo’ non ancora approvato, riteniamo fondamentale avviare un confronto con i ministeri per condividere le finalità e le metodologie del nostro programma di lavoro e valutare la possibilità di contribuire con questa esperienza, intesa come progetto pilota, alla definizione di procedure operative esportabili a livello nazionale. Finanzieremo l’acquisto di dotazioni antipredazione fino al 100% con 250mila euro di fondi annuali regionali, e faremo un bando per la prevenzione dei danni da fauna selvatica da 2,5 milioni di euro”.

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