Una emergenza nazionale che non conosce confini
Un incontro a Correggio per fare il punto sulla flavescenza dorata della vite particolarmente aggressiva in Emilia
CORREGGIO (Reggio Emilia) – Erano presenti oltre 300 imprenditori agricoli al convegno ‘Flavescenza dorata: il punto della situazione’ organizzato da Cia Reggio Emilia e Cia Emilia Centro a Correggio (Re), per approfondire la pesante questione, delineare l’andamento della malattia e parlare di tutti gli strumenti (e i nuovi modi) a disposizione per contrastarla.
“La situazione è molto grave – ha spiegato Lorenzo Catellani, presidente Cia Reggio Emilia -. La malattia non è certo nuova sul nostro territorio ma negli ultimi anni ha avuto una recrudescenza veramente importante e questo ha provocato dei danni purtroppo molto significativi nei nostri vigneti. È consuetudine vedere delle fallanze piuttosto diffuse dovute a piante che, a causa della flavescenza, muoiono.
Il problema si inserisce in un contesto viticolo già molto complicato – ha sottolineato ancora Catellani -. Il 2023 è stato un anno difficilissimo: i costi di produzione sono impazziti, soprattutto all’interno della filiera che ha compresso il settore primario scaricando l’aumento dei costi sulla materia prima. Le aziende hanno realizzato significative perdite economiche. Attualmente il contesto commerciale è più favorevole e c’è quindi un velato ottimismo sulle quotazioni che sono in miglioramento. Tuttavia, non mancano problematiche economiche, legate al cambiamento climatico, alle malattie”.
Luca Casoli, direttore del Consorzio Fitosanitario provinciale e Stefano Boncompagni, responsabile settore Fitosanitario regionale hanno poi analizzato la situazione, l’hanno comparata con gli anni precedenti e presentato le novità nei sistemi di lotta e di difesa.
Alberto Notari, presidente Cia Emilia Centro ha aggiunto, “Le soluzioni alla patologia sono particolarmente complicate. Stiamo cercando di mettere in piedi una strategia che già l’anno scorso ha iniziato a dare i primi risultati. I dati recenti mostrano che il numero di piante malate aumenta ma, la particolare attenzione degli enti, della regione e dei consorzi fitosanitari sta cercando di ricalibrare tutti gli strumenti a disposizione per riuscire a ridurre l’incidenza. E questo si sta già vedendo: un calo nella popolazione dell’insetto che trasmette la malattia. Quindi, più piante malate, che erano state colpite negli anni precedenti, ma meno insetti diffusori. Un trend che vediamo in diminuzione. Un risultato non scontato, che avremmo potuto solo ipotizzare l’anno scorso ma che ora è realtà”.
Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura ha rimarcato che “la Flavescenza è un grandissimo problema che sta distruggendo le nostre produzioni vitivinicole, un settore importantissimo per il nostro territorio, parliamo di 50mila ettari, 20mila imprese agricole.
La flavescenza è una emergenza nazionale perché non conosce confini amministrativi e si sta diffondendo in tantissime aree, soprattutto del Nord. Abbiamo istituito un tavolo di crisi con le associazioni agricole e i consorzi fitosanitari per monitorare costantemente la situazione, ma anche per assistere e accompagnare le nostre imprese agricole negli interventi che devono fare appena il problema si propone. In campo ci sono 15 tecnici fitosanitari che stanno assistendo le imprese agricole, oltre 1.800 vigneti controllati perché è di vitale importanza intervenire tempestivamente per togliere le piante malate.
Oltre a questo, è fondamentale la ricerca per prodotti che possono contrastare e poi i fondi regionali per togliere i vigneti malati e reimpiantare vigneti nuovi sani. In campo abbiamo messo un’azione ad ampio raggio per superare questa drammatica emergenza”.