Ancora grandi criticità nel bacino idraulico modenese a causa delle piogge torrenziali e dallo scioglimento della neve in Appennino: una falla sull’argine in località Gaggio di Castelfranco Emilia ha provocato l’allagamento di coltivazioni e centri abitati
MODENA – Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il rinnovo della convenzione che affida alla Provincia di Modena la gestione dei piani di controllo delle nutrie.
L’accordo, presentato nella seduta di giovedì 19 novembre dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, ha una durata di tre anni (dal 2021 al 2023) e prevede che la Provincia si faccia carico degli interventi di cattura e abbattimento degli esemplari della specie, equiparata a quelle infestanti e nocive, a fronte di un contributo da parte del Comune di 3.900 euro all’anno.
Diversamente da quanto accaduto finora, alla scadenza del triennio la convenzione sarà rinnovabile tacitamente di anno in anno. Obiettivo dei piani di controllo, come ha spiegato l’assessora Filippi, è contenere il più possibile la presenza delle nutrie sul territorio, poiché la diffusione capillare della specie nella Pianura Padana rende molto difficile l’eradicazione.
Gli interventi di limitazione delle nutrie si rendono necessari in quanto la loro presenza sul territorio genera rischi ambientali, rischi idraulici innescati dallo scavo di nicchie, cunicoli e gallerie nei corpi arginali e danni alle colture agricole nelle aziende collocate vicino ai corsi d’acqua.
“Il controllo delle nutrie – ha sottolineato l’assessora – è anche controllo costante del territorio e degli altri tipi di fauna”.
MODENA – Il comprensorio di Burana ricade all’interno di tre regioni (Emilia Romagna, Lombardia e Toscana) e interessa 53 comuni delle provincie di Modena, Mantova, Ferrara, Bologna e Pistoia per una superficie complessiva di 242.521 ettari, di cui 156.471 in pianura e 86.050 in montagna.
MODENA – Con la piena unanimità da parte delle assemblee plenarie dei tre enti di tutela, il Consorzio Tutela Lambrusco è ora realtà e sarà pienamente operativo a partire dal 1° gennaio del 2021. Dopo il parere favorevole espresso all’unisono lo scorso 26 giugno da parte dei Consigli di Amministrazione, ora è arrivata anche la tappa definitiva con l’approvazione da parte delle assemblee dei rispettivi consorzi.
Parte un progetto che intende mettere in rete i produttori di marroni e castagne con l’obiettivo di fare massa critica
ZOCCA – Si è costituito a Zocca il Consorzio Agro silvo castanicolo dell’Appennino Modenese, creato per fare rete e sostenere i coltivatori di castagni delle principali località castanifere come Zocca, Frassinoro e Pavullo.
Cantine, scatta il bando regionale che consente di accedere agli aiuti per le aziende di settore (microimprese, piccole e medie imprese) indirizzati alla costruzione e ristrutturazione di immobili, acquisto di impianti, arredi, software, realizzazione siti internet, nonché spese tecniche (onorari di professionisti e consulenti). La scadenza per la presentazione delle domande di aiuto finanziario (concesso sotto forma di contributi in conto capitale) è fissata alle ore 13.00 del 15 novembre 2020.
A settembre l’assemblea dei soci dovrà approvare la fusione che darà vita al ‘Consorzio tutela Lambrusco’
MODENA – I consorzi del lambrusco giurano che è superata da tempo l’antica rivalità sul rosso frizzante più conosciuto al mondo e hanno iniziato un percorso che li porterà ad una fusione. Si chiamerà ‘Consorzio Tutela Lambrusco’ e rappresenterà 8 Denominazioni di origine controllata di lambruschi delle due province, di cui anche una Igt, Indicazione geografica tipica ed una Doc che rappresentano vini bianchi.
C’è un fattore climatico che si riverbera su quello geografico: le rese del frumento in Emilia Romagna tendono ad abbassarsi da Est ad Ovest. Epoca di semina e meteo hanno fatto il resto: chi ha seminato prima delle piogge ne ha beneficiato maggiormente rispetto a chi è andato in campo con terreni aridi. L’annata dei cereali a paglia non era iniziata bene e si temeva il peggio, ma a trebbiatura conclusa, nonostante una flessione produttiva non generalizzata, il risultato sembra essere andato oltre le aspettative.
La Cia non si ferma: dopo aver sollecitato e ottenuto le proroghe necessarie alle numerose scadenze, la Confederazione continua l’attività con il telelavoro, assicurando l’operatività e i servizi ai soci.
Sono decine le segnalazioni di danni alle colture agricole, nonché pericolosi attraversamenti stradali
Cia-Agricoltori Italiani Emilia Centro segnala l’intensificarsi delle incursioni degli ungulati, anche nei centri cittadini Bergami, presidente Cia: “Confidiamo in uno snellimento delle procedure burocratiche negli accertamenti dei danni e auspichiamo che i piani di controllo, specialmente nell’Atc 3, possano essere efficaci nel contenimento dei selvatici invasivi”