Il tema della gestione del rischio è in continua evoluzione. Molte problematiche aperte e tante incertezze – Le azioni di Cia
Nella serata di approfondimento organizzata da Cia Romagna insieme al Condifesa Ravenna e al Condifesa Romagna sono stati esaminati gli strumenti a cui gli agricoltori possono accedere per la gestione del rischio: difesa attiva, la spigolosa questione della difesa passiva (assicurazioni) e Agricat. Oltre 130 i partecipanti fra chi era in presenza e chi era collegato. I relatori erano: Stefano Francia, presidente Cia Emilia-Romagna, vicepresidente Asnacodi e presidente del Condifesa Ravenna; Manuel Quattrini, vicedirettore Cia Emilia-Romagna e consigliere Caa Cia nazionale; Claudio Bartolini, vicepresidente Condifesa Romagna; Fabio Pesci, direttore Condifesa Ravenna. Ha Introdotto e presieduto i lavori Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna.
“Il tema della gestione del rischio in agricoltura è in continua evoluzione con molte problematiche aperte e diverse incertezze – ha affermato Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Incertezze che riguardano in particolare la difesa passiva, cioè la possibilità da parte delle aziende agricole di potersi assicurare. I recenti cambiamenti di indirizzo sul tema da parte del Ministero rendono ancora più complessa la situazione”.
Le compagnie assicurative nelle ultime campagne – con il verificarsi di sempre più eventi climatici estremi – hanno registrato prevalentemente risultati negativi; c’è stato un considerevole aumento delle tariffe assicurative e una diminuzione della capacità di copertura da parte delle compagnie stesse e una loro disaffezione a questo settore.
In tutto questo ci sono gli agricoltori che sulla campagna 2022 hanno ricevuto solo il 40% del contributo sull’assicurazione agevolata anziché il 70% e nulla è stato erogato per la campagna 2023. Ad oggi, marzo 2024, non si sa come si chiuderanno queste due campagne (le modifiche sono avvenute dopo gli accordi) e non si sa ancora quali siano i parametri per il 2024 in corso. Per le campagne 2023-2027 i fondi stanziati dovrebbero essere un miliardo e 460 milioni complessivamente per una quota annua di circa 290 milioni di Euro.
Il dibattito si è concentrato in particolare su queste problematiche. Gli interventi degli agricoltori hanno sottolineato l’esigenza di adeguare i tempi della discussione e del confronto fra le parti sul “piano di gestione dei rischi agricoli”- Condifesa, compagnie assicurative, Ministero, Conferenza Stato-Regioni – ai tempi dell’agricoltura e avere gli accordi per le polizze assicurative a inizio gennaio. A inizio marzo quest’anno ancora non ci sono e lo spettro di possibili prossime gelate – considerando anche l’andamento climatico con un inverno che non c’è stato – crea altra incertezza e tanta preoccupazione agli agricoltori che non sanno ancora cosa possono fare per l’assicurazione e chiedono il massimo impegno a tutti gli interlocutori e a Cia. Stefano Francia – presidente Cia Emilia-Romagna, vicepresidente Asnacodi e presidente del Condifesa Ravenna – ha sottolineato che a settembre 2023 la bozza del piano di gestione dei rischi c’era ma il Ministero (Masaf) in gennaio ha chiesto un nuovo Piano. La Conferenza Sato-Regioni dovrebbe riunirsi il 7 marzo.
Per quanto riguarda Agricat era stato stabilito dal confronto fra le parti che intervenisse sul secondo rischio “e in questo modo – ha spiegato Misirocchi – si sgravavano le compagnie di una parte del rischio catastrofale e, quindi, le capacità assicurative sarebbero state più ampie”. Successivamente, però, il Ministero ha deciso che Agricat interviene sul primo rischio. “La marcia indietro del Ministero, lasciando operare Agricat sul primo rischio, fa sì che le Compagnie non diminuiscano la propria esposizione al rischio catastrofale e, pertanto, i capitali a disposizione saranno molto limitati. La “102” in deroga non è la risposta per tutelarsi dai danni delle avversità: per la difesa passiva è indispensabile potersi assicurare”, ha concluso Misirocchi.
Le azioni che Cia sta portando avanti sono volte alla valorizzazione dello strumento della difesa passiva attraverso le polizze assicurative perché convinta, come lo sono i Condifesa, che non è con le deroghe alla “Legge 102” che si va verso una stabilizzazione del reddito degli agricoltori e si batte perché i tempi delle discussioni siano allineati con i tempi degli investimenti delle imprese agricole e dei lavori in campo o in stalla. Cia e i Condifesa presenti alla serata convergono sulla necessità di ridare fiducia a un sistema che pur con tutte le difficoltà può dare risposte alle aziende agricole pesantemente e sempre più ripetutamente colpite dalle calamità.
La serata di approfondimento svolta da Cia ha voluto informare i soci relativamente alla complessità della situazione e ha lo scopo di tenere alta l’attenzione su questo tema per lavorare sin da ora anche per il 2025 perché non si ripeta la situazione del 2024, che sancirebbe la fine del sistema assicurativo per le imprese agricole. L’interesse che l’iniziativa ha avuto anche a livello nazionale fra diversi enti fa pensare che anche questo appuntamento possa essere stato un contributo in tal senso.
L’attenzione di Cia è anche sugli strumenti di difesa attiva, come dimostra un importante risultato riferito al bando per la prevenzione danni da gelate concluso a ottobre 2023. Le risorse complessive inizialmente assegnate su questo bando ammontavano a circa 1 milione di euro. Per finanziare tutte le domande presentate e ritenute ammissibili sono stati aggiunti ulteriori fondi per un ammontare che è arrivato a oltre 11 milioni di Euro. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla battaglia politico-sindacale portata avanti da Cia e 2 milioni di euro – il doppio dello stanziamento complessivo iniziale – sono stati i contributi ottenuti dai soci Cia, che per il 60% riguardano i soci Cia delle province di Ravenna e Forlì-Cesena.
LE ILLUSTRAZIONI TECNICHE DEGLI STRUMENTI – SINTESI
Difesa attiva – Nel Psr 2023-2027 è cambiato il modo di impostare i bandi e le nuove domande riguardano gli investimenti per la competitività delle aziende agricole, sono bandi straordinari per far fronte alla crisi del settore ortofrutticolo e al fine di rilanciarlo la Regione Emilia-Romagna ha presentato un Piano di Rilancio per l’Ortofrutta. Stiamo parlando della difesa attiva e il Piano di rilancio è di circa 70 milioni di euro. 45 milioni per il 2024-2025 di cui 30 per le zone alluvionate e 15 per le altre e l’entità dell’aiuto sarà pari al 60% della spesa ammissibile: questa è una novità perché normalmente l’aiuto è fra il 40-45%. I bandi straordinari con i fondi dello Sviluppo rurale finanzieranno impianti arborei realizzati con materiale vegetale certificato, dotati di misure specifiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici (sistemi antibrina, reti antigrandine, sistemi di irrigazione e raffrescamento) e alle nuove avversità fitosanitarie (reti di protezione dagli insetti).Inoltre ci sono 6 milioni di euro per la prevenzione dei danni da gelate e il contributo è al 70% delle spese ammissibili e l’uscita è prevista a breve. Si aggiungono poi circa 15 milioni nel biennio 2024 e 2025 dei Programmi operativi delle Organizzazioni di produttori. Anche questi fondi sono dedicati al settore ortofrutticolo.
Dando uno sguardo all’anno scorso, significativo il dato riferito al bando per la prevenzione danni da gelate concluso a ottobre 2023: circa 40 le domande a livello regionale Cia che hanno portato circa 2 milioni di euro di contributo distribuito per il 60% ai soci Cia delle province romagnole di Ravenna (50,3%, con 25 domande su 40) e di Forlì-Cesena (10%). Anche da questi dati si evince dove gli effetti delle gelate hanno generato maggiori danni. Le risorse complessive inizialmente assegnate su questo bando ammontavano a circa 1 milione di euro. Per finanziare tutte le domande presentate e ritenute ammissibili, sono stati aggiunti ulteriori fondi per un ammontare che è arrivato a oltre 11 milioni di Euro e questo risultato è stato ottenuto anche per la battaglia politico-sindacale portata avanti da Cia.
Agricat – Si tratta del Fondo mutualistico costituito per eventi catastrofali quali alluvione, gelo/brina, siccità a valenza nazionale. La dotazione finanziaria è di 350 milioni di euro all’anno e la copertura è alimentata per il 30% dagli stessi agricoltori, attraverso un prelievo obbligatorio dai contributi del Primo Pilastro Pac e per il 70% da fondi pubblici. Per il periodo 2023-2027 Agricat è destinato ai titolari di almeno una domanda Pac, oltre ad altri requisiti necessari fra i quali la dotazione del piano colturale dell’anno di riferimento. La domanda va presentata entro 10 giorni dalla data dell’evento catastrofale. Sono state approfondite le varie casistiche (assicurato, nuovo assicurato, non assicurato). La piattaforma Agricat è stata utilizzata anche per le richieste danni da alluvioni del maggio 2023 con alcune particolarità e occorre una precisazione sulle soglie di copertura che sono fino al 100% del danno: c’è il tema delle risorse disponibili che vanno messe in relazione alle domande. I pagamenti dovrebbero sbloccarsi fra fine marzo e inizio aprile. La riflessione se sia stato o non sia stato il metodo giusto ha portato a sostenere che è stato il metodo più veloce per far arrivare qualche risorsa alle aziende colpite dalle alluvioni che di risorse non ne hanno ancora viste; è stato un passo in questa direzione e i tecnici dei Caa Cia terranno monitorata ogni situazione. Cia nel suo insieme ha presentato su Agricat oltre 3mila domande e oltre 20 milioni di euro arriveranno/sono arrivati agli associati Cia. Solo come Cia Emilia-Romagna sono state 2.524 le domande di cui circa 1.500 per alluvione e circa 1.000 per gelo e per il resto d’Italia le domande Cia sono 832 (ad esempio la Toscana 18; il Veneto 28). Anche da questi dati si evince come si siano territorialmente distribuiti gli eventi catastrofali.
A questo link https://emiliaromagna-cia.it/wp-content/uploads/2024/03/Gestione-del-Rischio_Cesena_04-03-24-slide.pdf le slide relative agli argomenti sopra esposti presentati nel corso della serata dal vicedirettore di Cia Emilia-Romagna e consigliere CAA Cia nazionale Manuel Quattrini.
Difesa passiva – I Condifesa contrattano e stipulano per i soci con le compagnie assicurative e anticipano alle compagnie il 100% del costo del premio assicurativo per la tutela del reddito delle aziende. Sono state presentate le diverse tipologie di polizze da quelle che coprono l’insieme delle avversità (catastrofali + di frequenza + accessorie) alle varie combinazioni possibili.
Qui ricordiamo le tipologie di avversità: catastrofali: alluvione, gelo/brina, siccità; di frequenza: grandine, vento forte, eccesso di pioggia, eccesso di neve; accessorie, riunite dal 2023 in una unica avversità: colpo di sole/vento caldo/ondata di calore/sbalzi termici.
Per tutte le specifiche in materia è possibile consultare il sito del Condifesa Ravenna al link https://www.condifesa.ra.it/cenni-sull-assicurazione/.
Per i dati presentati nel corso della serata dal direttore del Condifesa Ravenna Fabio Pesci si rimanda alle slide al link seguente: https://www.condifesa.ra.it/wp-content/uploads/2024/03/Presentazione-04-03-2024.pdf