È ora di scendere in piazza: tutti a Roma per la mobilitazione Cia il 26 ottobre

Cia-Agricoltori Italiani organizza una giornata di mobilitazione giovedì 26 ottobre a Roma per ricordare le emergenze dell’agricoltura nazionale e sollecitare una riprogrammazione delle politiche dedicate, più responsabile e utile per il futuro delle imprese agricole italiane. Una data non casuale, ma che anticipa i lavori sulla legge di Bilancio che entreranno nel vivo proprio ai primi di novembre.

I motivi alla base della mobilitazione sono tanti e richiedono il nostro sforzo. Negli ultimi anni, tra le attività produttive, l’agricoltura è stata quella più esposta a fenomeni ed eventi epocali per portata e conseguenze: la crisi energetica, gli effetti della guerra in Ucraina, le emergenze fitosanitarie e quelle climatiche con le calamità che hanno duramente colpito la Romagna come le gelate tardive, le alluvioni e il tornado.

In questo contesto, già complesso, le filiere agroalimentari ci vedono spesso protagonisti come l’anello debole del sistema. In tutti i settori, ormai, le imprese agricole non riescono a coprire i costi di produzione, oltre a subire il peso dell’inflazione, del clima e delle sfide della transizione green. Ѐ evidente come la ripartizione delle risorse all’interno delle singole filiere non sia equa ed equilibrata.

La questione fauna selvatica, da Cia sempre cavalcata, sembrava aver trovato una soluzione normativa con la possibilità di attuare un massiccio intervento di contenimento degli ungulati su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, oggi assistiamo a una palese fase di stallo istituzionale, uno stand-by del percorso, mentre gli agricoltori continuano a subire enormi danni e si moltiplicano gli incidenti che coinvolgono i cittadini.
Anche le difficoltà delle aree rurali e interne si sono evidentemente acuite e potrebbero esplodere con il sistema delle autonomie differenziate. Un problema gigante per l’agricoltura e per tutta la società.
Non mancano nemmeno i problemi con l’Europa, dove il settore primario resta sotto attacco di posizioni ambientaliste poco obiettive e molto punitive.

Politicamente, stiamo entrando in un periodo delicato e assai cruciale: da una parte, le istituzioni devono mettere a punto una legge di Bilancio che, pur nell’esigua disponibilità di risorse, dovrà fornire risposte alle nostre esigenze; dall’altra, inizierà la campagna elettorale per le elezioni europee del 2024, dai cui risultati dipenderà l’esito di dossier strategici per il futuro dell’agricoltura.
Insomma, ora la centralità delle aziende agricole nell’economia del Paese va garantita con azioni a tutela del reddito, perché senza non si può né assicurare produzioni di qualità né realizzare la sovranità alimentare.

Per tutti questi motivi, la mobilitazione è un’iniziativa di vitale importanza per il nostro comparto e per la nostra Organizzazione.

Operatore di fattoria sociale – Il Corso da ottobre a dicembre 2023. Iscrizioni entro il 13 ottobre

Il corso “Operatore di fattoria sociale” si svolgerà nel periodo Ottobre – Dicembre 2023 con modalità di formazione in parte in videoconferrenza e in parte in presenza. Tale corso risponde ai requisiti previsti dalle Legge Regionale n. 1 del 2022 per l’iscrizione all’Elenco Regionale delle Fattorie Sociali.

Il corso ha una durata di 80 ore di cui 48 di lezioni teoriche, 16 di visite guidate e 16 ore di laboratorio di progettazione (si precisa, a tal proposito, che il corso sarà orientato a fornire competenze progettuali -di metodo e contenuto- da utilizzare nella predisposizione dei progetti di agricoltura sociale ai fini dell’applicazione della normativa vigente)

Il costo del corso è di € 720,00.

Per l’iscrizione è necessario inviare la scheda di adesione corredata da un documento di identità entro e non oltre Venerdì 13 Ottobre 2023 compilata in ogni sua parte (le iscrizioni potrebbero chiudersi anticipatamente al raggiungimento del numero massimo di 25 partecipanti). – La scheda di iscrizione va inviata alla segreteria organizzativa di DINAMICA all’indirizzo: FC@dinamica-fp.it (tel. per info Dinamica: 0543724670).

Ricordo che, come da DGR 1 del 24/01/2022 “Norme in materia di agricoltura sociale”, ai fini dell’iscrizione all’elenco regionale delle Fattorie sociali è necessario possedere uno dei due requisiti:

  • Essere imprenditore agricolo o coadiuvante familiare nel caso di imprenditore persona fisica o un socio nel caso di società di persone o un dipendente o un socio nel caso di società di capitale o di cooperativa che abbiano frequentato il corso di formazione di 80 ore con verifica di apprendimento.

Oppure

  • Si ritiene assolto il requisito formativo per le imprese agrituristiche e le fattorie didattiche iscritte all’elenco di cui all’art.30 della legge regionale n. 4 del 2009 e le imprese agricole che, prima dell’entrata in vigore della LR 1 del 2022, esercitavano attività agricola in convenzione con i comuni o altri enti pubblici.

L’articolo 2, Comma 4 della legge n. 141 del 2015, prevede che le cooperative sociali possano essere iscritte all’elenco, qualora il fatturato derivante dall’esercizio delle attività agricole svolte sia prevalente, nel caso in cui il suddetto fatturato sia superiore al 30% di quello complessivo, le medesime cooperative sociali sono considerate operatori dell’agricoltura sociale, in misura corrispondente al fatturato agricolo.

“Ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici “

BANDO ANNO 2023 – SCADENZA 15 GENNAIO 2024 ORE 13

Con la pubblicazione della delibera n. 1467/2023 la Regione Emilia Romagna ha approvato il bando PSR 2014-2020 tipo di operazione 5.2.01 Ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche e eventi catastrofici anno 2023, in considerazione degli eventi calamitosi verificatisi a decorrere dal 1° maggio 2023. A questo link i dettagli. 

In sintesi

Le risorse assegnate al bando sono di € 15.000.000,00.
La spesa ammissibile deve essere compresa tra € 10.000 e € 2.000.000 di danni accertati, al netto dell’IVA. L’aliquota di aiuto è pari al 100% dell’investimento ammissibile.

Il bando prevede un contributo in conto capitale calcolato su una spesa massima ammissibile determinata sulla base del danno accertato, relativo alle tipologie di investimento ammissibili, ovvero:

acquisto di impianti, macchinari, attrezzature in sostituzione di quelli danneggiati o distrutti, o il ripristino degli stessi.

Nel caso di ripristino le spese dovranno, comunque, risultare non superiori al 70% del costo di sostituzione del bene stesso.

In caso di sostituzione dei beni danneggiati/distrutti, i nuovi beni dovranno possedere caratteristiche analoghe in relazione alla potenzialità produttiva di quello sostituito (con una tolleranza del + 10% rispetto agli indicatori caratteristici della categoria considerata – es. potenza nel caso di trattrici, etc.) o inferiori;
ripristino di miglioramenti fondiari (es. impianti frutticoli, olivicoli, di arboricoltura da legno e vigneti, impianti irrigui fissi, sistemi di drenaggio, ecc..) e della fertilità dei suoliripristino del potenziale produttivo quale scorte vive e morte, danneggiate o distrutte; spese tecniche generali come onorari di professionisti o consulenti, in misura non superiore al 10% dell’importo ammissibile delle precedenti voci.

danni dovranno essere dimostrati e quantificati attraverso la presentazione di una perizia asseverata, redatta da tecnici abilitati. La soglia minima di danno subito al potenziale produttivo agricolo per poter presentare domanda è del 30%.

L’azienda oggetto di intervento deve risultare collocata nell’ambito dei territori interessati dall’evento riconosciuto eccezionale con D.L. del 1° giugno 2023, n. 61 convertito con Legge 23 luglio 2023, n. 100, così come individuati dalle delimitazioni che saranno approvate dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste su proposta della Regione, di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 1430/2023 e successive modifiche/integrazioni, che potrebbe essere oggetto di integrazioni come da comunicazioni precedentemente inviate.

La scadenza per presentare le domande di sostegno è fissata al giorno 15 gennaio 2024 alle ore 13.00.

Per qualsiasi informazione contattare gli uffici Cia Romagna territoriali di riferimento.

La nuova Pac e la condizionalità rafforzata. Cosa devono fare gli agricoltori?

Condizionalità rafforzata BCCA7 e BCCA8 cosa devono fare gli agricoltori? Come tutti sappiamo con la nuova PAC 2023 – 2027 sono state introdotte alcune novità tra cui la condizionalità rafforzata, costituita da norme che gli agricoltori devono rispettare per poter accedere ai contributi finanziari della Pac. Le aziende agricole hanno l’obbligo di rispettare gli impegni di condizionalità rafforzata per non incorrere in riduzioni o esclusioni dei pagamenti dei sostegni, qualora siano beneficiari.

Tra queste norme di condizionalità ci sono:

A) BCAA 7: Obbligo della rotazione colturale dei seminativi, per preservare la fertilità integrale del suolo (ad eccezione delle colture sommerse

La BCAA7 è di nuovo ingresso in condizionalità, di provenienza dal greening, e sostituisce sostanzialmente la diversificazione della passata programmazione.

Questa norma di condizionalità prevede l’obbligo di rotazione, ovverosia il cambio di coltura, inteso come cambio di genere botanico, almeno una volta all’anno a livello di parcella (eccetto nel caso di colture pluriennali, erbe e altre piante erbacee da foraggio e terreni lasciati a riposo).

La successione di cereali quali frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, farro è considerata, ai fini della presente BCAA, come monosuccessione dello stesso cereale, in quanto di medesimo genere botanico (Triticum), mentre, per esempio, non è considerata monosuccessione la rotazione tra grano tenero (genere Triticum e Orzo (Genere Hordeum).

Ai fini del rispetto della presente norma, sono ammesse nella rotazione, come indicato dai Decreti Ministeriali, anche le colture secondarie, purché adeguatamente gestite, cioè portate a completamento del ciclo produttivo e che coprano una parte significativa del periodo tra due coltivazioni principali.

In partica, le colture di secondo raccolto dovranno essere caratterizzate da un ciclo produttivo di durata adeguata, anche breve, che in ogni caso assicuri la permanenza in campo della coltura secondaria per almeno 90 giorni.

Sono esentate dall’applicazione di questa Bcaa le aziende che:

  • hanno superficie a seminativi fino a 10 Ha;
  • I cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, costituiti da terreni a riposo, investiti a colture leguminose o sottoposti ad una combinazione di tali impieghi; (compresa la medica)
  • hanno superficie agricola ammissibile è costituita da più del 75% da prato permanente, utilizzato per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o investita a colture sommerse per una parte significativa dell’anno;
  • sono biologiche certificate oppure sono condotte secondo la Produzione Integrata, certificate dal Sistema di Qualità Nazionale della Produzione Integrata (SQNPI).

L’ampliamento dell’esenzione per le aziende certificate SQNPI, è la grossa novità di questa Bcaa, ed è già valevole per la campagna 2023.

Va inoltre ricordato che per l’anno 2023, con decreto n°362512 del 22/08/22 a causa del conflitto Ucraino, era stato derogato l’obbligo di rotazione; è importante quindi evidenziare che per le aziende che hanno applicato la deroga, la campagna 2024 sarà considerata come l’anno zero, e la verifica della corretta rotazione sarà effettuata nell’anno 2025.

B) BCAA 8: Obbligo di mantenere una percentuale minimo della superficie agricola destinata a superfici o elementi non produttivi.

Anche la BCAA8 è di nuovo ingresso in condizionalità, di provenienza dal greening, e prevede l’obbligo di destinare e mantenere una percentuale minima del 4% dei seminativi ad aree ed elementi non produttivi.

L’obbligo può essere soddisfatto con l’utilizzo di terreni a riposo (Set-Aside) oppure con l’utilizzo di elementi caratteristici del paesaggio, fasce tampone, fasce inerbite, margini dei campi, siepi, essenze mellifere, ecc…, ma non può essere soddisfatto con la semina di piante azotofissatrici.

Nella tabella sottostante sono riportate i limiti dimensionali/temporali ed i coefficienti di ponderazione delle aree ed elementi non produttivi.

Elementi protettiLimiti dimensionaliFattore di  ponderazione
Fasce tamponeLarghezza minima 5 m1,5
FossatiLarghezza massima 10 m2
Margini di campi, appezzamenti o  fasce tampone di parcelleLarghezza compresa tra 2 e 20 m1,5
Siepi individuali o gruppo di  alberi/filariSiepi: Larghezza compresa tra 2 e  20 m; lunghezza minima 25 m;copertura >20%2
Terreni lasciati a riposoDal 1 gennaio al 30 giugno1
Alberi isolati / Alberi monumentaliDiametro min. chioma 4 m1,5
Fascia inerbitaLarghezza min. 5 m1,5
sistemazioni idraulico-agrarie  caratteristicheLarghezza massima tot. 10 m2
Boschetti nel campoSuperficie massima 0,3 ha1,5
Piccoli stagniSuperficie ≤ 3000 m21,5
MurettiAltezza compresa tra 0,3 a 5 m  Larghezza compresa tra 0,5 a 5 m  Lunghezza minima 25 m1
TerrazzeAltezza minima 0,5 m1

Sono esentate dall’applicazione della Bcaa8 le aziende che:

  • hanno superficie a seminativi fino a 10 Ha;
  • I cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, costituiti da terreni a riposo, investiti a colture leguminose o sottoposti ad una combinazione di tali impieghi; (Compresa la medica)
  • La cui superficie agricola ammissibile è costituita da più del 75% da prato permanente, utilizzato per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o investita a colture sommerse per una parte significativa dell’anno;

A differenza della BCAA7 non sono esentate le aziende che Certificate Biologico od integrato.

A seguito del conflitto Russia- Ucraina per l’anno 2023, anche per la BCAA8 era stato derogato l’obbligo di lasciare almeno il 4% dei seminativi ad aree ed elementi non produttivi.

Ad oggi purtroppo non non è certa la deroga per l’anno 2024 alla condizionalità rafforzata , per cui si consiglia alle aziende di predisporre il piano delle semine considerando i due obblighi previsti dalla  BCAA7 (rotazione) e dalla BCAA8 mantenimento di almeno il 4% del seminativo ad elementi non produttivi.

Anp e Cia regionali incontrano senatori e deputati

L’Associazione Pensionati della CIA-Agricoltori Italiani (Anp-Cia) ha incontrato, il 21 luglio a Cesena e il 24 luglio a Modena, onorevoli e senatori con l’obiettivo di dare forza sui territori regionali alla proposta presentata da Anp nazionale per una mobilitazione su:

Pensioni minime dignitose

Capaci di tenere conto dell’inflazione e del post alluvione.

Servizi sanitari: curarsi non deve essere un lusso!

Garantire ai giovani la prospettiva di una pensione conforme al lavoro che stanno svolgendo: l’agricoltura aiuta il territorio e lo protegge contro il dissesto idrogeologico. Questo lavoro va riconosciuto a fine di non scoraggiare i giovani ed evitare l’abbandono delle terre.

Sono intervenuti il presidente Anp Emilia-Romagna Pierino Liverani, il presidente Cia Emilia-Romagna Stefano Francia e la vice presidente Valeria Villani. Hanno partecipato: l’on. Vaccari Stefano PD; la senatrice Elena Murelli della Lega; l’on. Daniela Dondi Di Fratelli Italia; la deputata Ilenia Malavasi PD; l’on. Quidad Bakkali PD; l’on. Beatriz Colombo di Forza Italia; l’on. Andrea Gnassi PD; il vicesindaco di Modena Cavazza.

A Cesena era presenti anche il presidente Anp-Romagna Wiliam Signani e il vice presidente di Cia Romagna Matteo Pagliarani.

Giornata dell’Alimentazione in fattoria

Sono aperte le iscrizioni alla 13a edizione della Giornata dell’Alimentazione in Fattoria che quest’anno si terrà sabato 14 e domenica 15 ottobre. Il tema scelto dalla FAO per l’anno 2023 è “L’acqua è vita, l’acqua ci nutre. Non lasciare nessuno indietro”.
Si può aderire alla manifestazione nella giornata di sabato 14 ottobre oppure nella giornata di domenica 15 ottobre o in entrambe le date. Per segnalare la propria partecipazione è necessario compilare la scheda adesione in tutte le sue parti e inviarla in formato word via mail, entro e non oltre venerdì 11 agosto 2023, al seguente indirizzo: laura.milanesi@regione.emilia-romagna.it

Incontro congiunto dei Tavoli Verdi di Ravenna e di Forlì-Cesena

A rischio il sistema agroalimentare della Romagna

Si è svolto il 6 luglio a Campiano l’incontro congiunto dei Tavoli Verdi delle province di Ravenna e di Forlì-Cesena che riuniscono tutte le associazioni locali dell’agricoltura: Cia Romagna, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Terra Viva, Agci, Confcooperative, Legacoop.

Il Decreto legge pubblicato mercoledì, “Disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione”, è un passo avanti per impostare la ripartenza, tuttavia le risorse messe in campo, anche per il settore agricolo, sono ancora assolutamente insufficienti rispetto alla portata dell’evento.

Si è ancora lontani infatti dal coprire gli 8,8 miliardi di danni subiti complessivamente dal sistema, di cui 1,1 miliardi a carico dell’agricoltura come riportano le stime della Regione Emilia-Romagna.

La nomina del Commissario è stata un altro passo avanti, ma ora occorre perseguire la strada di una Legge speciale e di una gestione post-alluvione mediante procedure di gestione “straordinarie”, per evitare i rischi di lungaggini e distorsioni. Serve che si riconoscano tutte le tipologie di danno (diretto e indiretto) al 100% attraverso un modello burocratico efficace, quindi veloce e fluido.

Il Sistema agroalimentare della Romagna è terribilmente a rischio, a partire dalla collina e dalla filiera frutticola: il rischio di perdere importanti quote di mercato è concreto, mentre al termine dell’estate le aziende alluvionate prevedono di raggiungere il picco della tensione finanziaria a causa delle produzioni azzerate e dei lavori di ripristino dei terreni e degli impianti comunque obbligati per la continuità aziendale.

Nelle campagne romagnole la frustrazione sta crescendo in attesa dell’evolversi delle norme; ne sono fondamentali almeno due nell’immediato: una moratoria per i mutui omogenea e di almeno 24 mesi e l’azzeramento di contributi e tasse per reagire alla perdita di competitività.

Occorre proseguire con il confronto tra Regione, Enti locali, Governo e Struttura commissariale, nella quale si potrebbe valutare una specifica delega per il settore agricolo, in un rapporto concreto e virtuoso, poiché questa è la precondizione per garantire alle imprese le risposte che le stesse attendono.

Tutte le Associazioni locali dell’agricoltura mettono fattivamente a disposizione del Governo e del Commissario il proprio patrimonio di conoscenza del territorio, delle sue peculiarità e delle esigenze primarie per efficientare gli strumenti e le soluzioni, già messe e che si metteranno in campo, per superare questa grave situazione e garantire la resilienza dell’intero Sistema Agroalimentare della Romagna.

Prevenzione danni da gelate 2023 – Bando

Con la delibera della Giunta regionale Numero 1099 del 26 giugno 2023 è stato approvato il bando unico regionale  sul PSR 2014 -2020  tipo operazione 5.1.04  “PREVENZIONE DANNI AL POTENZIALE PRODUTTIVO FRUTTICOLO DA GELATE PRIMAVERILI” – ANNO 2023”

Sotto una breve sintesi del bando:

  • Le risorse attualmente messe a disposizione sono pari ad 1.048.642,72 Euro.
  • La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 19 settembre 2023 alle ore 13:00.
  • Beneficiari: l’impresa agricola che al momento della presentazione della domanda deve:
    • risultare iscritta ai registri della CCIAA, fatti salvi i casi di esonero previsti dalla normativa vigente;
    • risultare iscritta all’Anagrafe regionale delle Aziende Agricole;
    • presentare un Piano di Investimenti coerente con le disposizioni del presente bando;
    • impegnarsi a rendere disponibili tutti i dati richiesti dalle attività di monitoraggio e valutazione.
    • avere una posizione previdenziale regolare (regolarità contributiva), pena l’inammissibilità. (La verifica verrà effettuata in sede di istruttoria della domanda di sostegno e dell’eventuale concessione dell’aiuto).
  • Spese ammissibili: tutte quelle sostenute per investimenti realizzati sul territorio regionale per:
    • l’acquisto e messa in opera di ventilatori e/o bruciatori fissi e /o mobili con funzione antibrina; in relazione ai bruciatori si precisa che non risultano ammissibili tipologie il cui utilizzo prefiguri la possibile violazione delle normative/disposizioni inerenti alla tutela della qualità dell’aria;
    • l’adeguamento di impianti irrigui esistenti al momento della domanda, limitatamente all’inserimento di linee di adduzione ed ugelli/erogatori specificamente dedicati ad espletare la sola funzione antibrina;
    • spese tecniche generali, come onorari di professionisti o consulenti, in misura non superiore al 3% dell’importo ammissibile di cui ai precedenti punti.
  • Spese non ammissibili:
    • IVA;
    • investimenti che non rispettino la normativa vigente o che non siano riconducibili a salvaguardia di potenziale produttivo delle aziende frutticole dalle gelate primaverili;
    • spese sostenute con modalità di pagamento non conformi a quanto previsto dall’Allegato 2) al presente bando;
    • serre;
    • manutenzioni ordinarie dei beni mobili ed immobili;
    • acquisto di materiale usato;
    • dotazioni con durata tecnica inferiore a 5 anni.
  • Importi ammissibili e aliquota di sostegno:
    • affinché il PI risulti ammissibile al sostegno, la relativa spesa ammissibile a contributo non potrà essere inferiore a 5.000 Euro;
    • il singolo PI sarà altresì soggetto ad un tetto massimo di spesa ammissibile pari a 200.000 Euro;
    • ogni impresa potrà presentare sul presente bando una sola domanda;
    • l’aliquota di sostegno è pari al 70 % del costo ammissibile dell’investimento;
    • i contributi previsti dal presente bando sono cumulabili con altri aiuti di Stato o altre agevolazioni, compresi i crediti di imposta, entro il limite di intensità massima previsto dal Reg. (UE) n. 1305/2013 per gli interventi di prevenzione dei danni al potenziale produttivo agricolo, pari all’80% dei costi ammissibili.
  • Criteri di priorità: La valutazione di merito della domanda di sostegno si baserà sui seguenti criteri di priorità:
    • entità del potenziale agricolo a rischio [rapporto tra superficie a frutteto oggetto di investimento/superficie aziendale a frutteto risultante dal Piano colturale 2023 (superfici GIS) caricato sul fascicolo aziendale dell’Anagrafe regionale delle Aziende Agricole]:
      • 80% < superficie investita/sup.tot. = 9 punti
      • 40% < sup. investita/sup.tot. < 80% = 6 punti
      • sup. investita/sup.tot. < 40% = 3 punti
    • aziende di giovani che hanno avuto concesso il premio di primo insediamento, hanno già concluso il PSA e sono ancora di età inferiore a 41 anni ed insediati da meno di 5 anni al momento di presentazione della domanda di sostegno sul presente bando: 3 punti
    • suscettibilità specie vegetale alle gelate primaverili:
      • suscettibilità alta (actinidia, albicocco, ciliegio, kaki, pesco – incluse nettarine, susino) = 10 punti
      • suscettibilità media (melo, pero) = 5 punti
      • suscettibilità bassa (altre specie frutticole) = 1 punto
    • Il punteggio minimo di accesso sotto al quale un progetto non è considerato ammissibile è fissato in 4 punti.

Per qualsiasi informazione rivolgersi agli uffici Cia di riferimento.

Per approfondimenti vai al sito https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020/bandi/bandi-2023/5-1-04-prevenzione-danni-al-potenziale-produttivo-frutticolo-da-gelate-primaverili#foldeeps

La “vendemmia turistica” è regolamentata

Firmato un protocollo d’intesa tra l’Ispettorato del Lavoro e l’Associazione Città del Vino

Il 12 luglio 2023 è stato firmato un Protocollo d’intesa tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Associazione nazionale città del Vino che regola lo svolgimento della cosiddetta “vendemmia turistica” a livello nazionale.
Questa è un’evidente opportunità per le aziende vitivinicole più strutturate per poter regolarizzare “agevolmente” l’accesso al vigneto per i visitatori, in totale sicurezza sia per le aziende sia per gli ospiti.
Nel documento sono state definite e concordate le linee guida necessarie per poter svolgere tale attività senza incorrere in sanzioni o contestazioni da parte degli organi preposti alla sorveglianza.
Gli articoli inseriti nel Protocollo rendono chiaro che, per quanto più snella, la procedura da attivare qualora interessati, è predisposta solo per determinate tipologie di aziende, che abbiano un’impostazione tale per cui sia certificabile la natura del rapporto totalmente estraneo a quello da lavoro subordinato. 

Scalogno di Romagna Igp, una bella opportunità per gli agricoltori

Alla Sagra di Riolo Terme illustrazione del nuovo disciplinare e presentazione del libro su Scalogno e Consorzio

Lo Scalogno di Romagna IGP è un prodotto di nicchia, che sta avendo sempre più richieste sul mercato, ma del quale se ne produce ancora troppo poco rispetto alla richiesta e alla potenzialità di vendita.

Il riconoscimento ufficiale di questo prodotto come IGP è stato ottenuto nel 1997. Negli ultimi anni si è costituito il Consorzio dello Scalogno della Romagna, che vanta al momento 20 aziende associate. Il Consorzio ha rivisto il disciplinare di produzione che è stato approvato ad Ottobre 2022.

La zona di produzione comprende la parte del territorio della Regione Emilia-Romagna atta alla coltivazione dell’Allium Ascalonicum e interessa i seguenti Comuni:

in provincia di Ravenna: Brisighella, Casola Valsenio, Castelbolognese, Faenza, Riolo Terme,

Solarolo;

in provincia di Forlì-Cesena: Modigliana, Tredozio;

in provincia di Bologna: Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo di

Bologna, Dozza, Fontanelice, Imola, Mordano.

Alcune norme per la produzione:

Lo Scalogno non può essere coltivato in successione a se stesso o altre liliacee (aglio o cipolla).

Devono trascorrere almeno 5 anni per il ritorno dello Scalogno sullo stesso appezzamento.

È inoltre vietato coltivarlo in successione a solanacee, a barbabietole e a cavoli.

È ammessa la rotazione con frumento, orzo, radicchio, insalate e carote.

L’impianto si deve effettuare nei mesi di novembre – dicembre, mentre la raccolta è attuata a partire

dal mese di giugno dell’anno successivo.

La produzione unitaria massima per ettaro è di 80 quintali.

Per gli agricoltori ricadenti nell’areale indicato nel disciplinare come descritto sopra, c’è la possibilità di conoscere meglio il prodotto e le potenzialità partecipando alla 31° Sagra dello Scalogno di Romagna Igp, che si svolgerà a Riolo Terme il 22/23 luglio e il 29/30 luglio.

Si vuole cogliere l’occasione della Sagra per illustrare le novità del nuovo Disciplinare e presentare il libro che Alessandra Giovannini ha scritto sulla Storia dello Scalogno di Romagna IGP e del Consorzio.

Sabato 22 luglio alle 18.30 presso la Sala Sante Ghinassi (di fronte alla Rocca) ci sarà la presentazione del Disciplinare e del Libro. Interverranno l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi, l’ispettore dell’ente Check Fruit Igor Bombardi, la giornalista Alessandra Giovannini nonché la presidente del Consorzio dello Scalogno di Romagna Glenda Vignoli, il vicepresidente Giordano Alpi e la Sindaca di Riolo Terme Federica Malavolti.

È gradita la conferma della presenza.

Per info e prenotazioni rivolgersi a Glenda Vignoli: fisso 054671907 cellulare 3477282912, consorzioscalognoigp@gmail.com

Si cercano nuovi produttori volenterosi che vogliano intraprendere questa avventura. I margini ci sono!ù

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